Michele Merenda SALINA
Il 27 luglio scorso la Conferenza di servizi tenutasi presso la Sala Giunta della Provincia regionale di Messina ha ribadito il divieto di sorvolo su tutto l’arcipelago delle Eolie. Il divieto è una conseguenza delle numerose direttive comunitarie ambientali recepite dal nostro Governo. «La Conferenza in questione – ci ha detto l’ingegnere Francesco Mirabito, promotore della convocazione e residente nel comune di Malfa – è stato in quel momento l’atto conclusivo di una campagna di sensibilizzazione da me avviata ormai da diversi anni, con lo scopo di denunziare i sorvoli commerciali sulle Isole Eolie. Quella trattata è un’attività di inaudita violenza ambientale, perpetrata nel più totale disprezzo delle normative. Si può affermare che nella gestione di questa problematica è mancato completamente, da parte di tutte le istituzioni in qualche modo competenti, il buon senso. Certi provvedimenti erano stati previsti in ambito comunitario perché l’intero arcipelago è stato istituito Zona a Protezione Speciale (ZPS) con DA del 21 febbraio 2005 in GURS n.42. Il sito – ci ha spiegato Mirabito – era già stato definito “Important Bird Area” e la Regione Sicilia istituì la ZPS cod. ITA 030044 e la ZPS cod. ITA 030042 (dove transitano quotidianamente gli elicotteri da e per le Isole Eolie). Tutti questi codici stanno ad indicare che l’arcipelago, a causa del suo pregio eco-sistemico, è stato indicato come luogo meritevole di particolare tutela per salvaguardare specie animali attenzionate a livello mondiale. Tra i tanti il Falco della Regina, piccolo rapace che nidifica e si riproduce esclusivamente nel bacino del Mediterraneo, arrivando ogni anno dal Madagascar. Tra le colonie esistenti, quelle delle Eolie rivestono un ruolo molto importante. Personalmente, assieme ad altre associazioni ambientaliste, pensavo di aver ottenuto una vittoria della legalità dopo il tavolo tecnico del mese scorso. Invece – ha continuato l’ingegnere – devo tristemente appurare che, se possibile, la situazione è peggiorata. Innanzi tutto il territorio (terrestre ed aereo) continua ad essere privo di controllo; poi, in conseguenza di un’azione di interdizione di un volo attuata dal sottoscritto giorno 2 agosto, opportunamente verbalizzata dal Corpo Forestale, i voli oggi si svolgono con modalità ancora più “estreme”. Voli sempre più a bassa quota e tempi di manovra a terra sempre più rapidi per evitare ulteriori verbalizzazioni. Cosa deve accadere – si è chiesto l’ingegnere – per il ripristino della legalità? Probabilmente una tragedia, arrivati a questo punto. Mi sento però di dover elogiare la forte attività di contrasto avviata da Riccardo Gullo, sindaco di Leni. Quest’ultimo, per quanto gli è concesso, sta combattendo il fenomeno tramite le leggi urbanistiche. ..............omissis................... A parere del sottoscritto, tutti gli Organi competenti dovrebbero mettere in atto risorse ben più consistenti per contrastare il fenomeno. Bisogna senza dubbio rendere consapevole la comunità – ha concluso Mirabito – degli enormi impatti ambientali e sociali derivanti dai voli in questione, affinché ognuno diventi custode della propria terra».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/19/2009
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