Messina, il giorno dell'addio

lasicilia.it MESSINA - Con la benedizione delle salme si sono conclusi i funerali solenni per le vittime dell'alluvione celebrati nel Duomo di Messina. Benedizione in rito ortodosso per Monica Balascuta, la badante romena di 48 anni sepolta dall'ondata di fango. Un grande applauso ha accolto la fine della cerimonia. Ed un applauso è stato dedicato anche a "quelli ancora dispersi". Benedetto XVI nel suo messaggio ha invocato "eterna pace e vita senza fine per i defunti", facendo giungere ai familiari in lutto e ai feriti e supersiti "espressione della più intensa vicinanza insieme all'auspicio di un comune e generoso impegno per superare difficoltà e sofferenze causate dal tragico evento". Il pontefice ha affidato "quanti sono nel dolore alla materna intercessione della Vergine Santa". Su ogni feretro cuscini di fiori rossi e le foto delle vittime. Tra le bare anche quella bianca della piccola Ilaria, 5 anni: legato c'era un palloncino bianco con il suo nome. Poco più in là altri due palloncini bianchi simboleggiano gli altri due bambini vittime della tragedia, Lorenzo, di 2 anni, e Francesco, di 6, i cui corpi non sono stati ancora recuperati. IL DOLORE DI RAFFAELLA. Seduta accanto alle bare dei suoi due figli morti a Giampilieri superiore Raffaella Maugeri, mamma di Leo e Cristian. I due fratelli di 23 e 22 anni sono stati trovati abbracciati sotto alla macerie della loro casa, in via Puntale. Il più grande studiava infermieristica al Policlinico, mentre il fratello minore voleva fare il muratore. Nella tragedia è morto anche il nonno dei due ragazzi, Letterio Maugeri, di 68 anni. Due donne, sedute tra i banchi dei familiari, hanno accusato un malore e sono state trasportate in barella fuori dalla Chiesa. I funerali sono stati celebrati dal vescovo della città, Calogero La Piana. Presenti tra le autorità, il premier, Silvio Berlusconi, il presidente del Senato, Renato Schifani, in rappresentanza del capo dello Stato, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il ministro del'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo e il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca. CATTEDRALE STRACOLMA, MAXI-SCHERMI IN PIAZZA. Stracolma la chiesa, tutti occupati i 750 posti a sedere. Secondo la Protezione civile la cattedrale può contenere non oltre 1.300 persone, ma i vigili urbani dicono che ce n'erano almeno 1.500. Nella piazza davanti al Duomo una folla di almeno 4 mila persone, secondo le stime delle forze dell'ordine; l'ingresso per motivi di sicurezza è stato consentito soltanto alle persone accreditate. L'Amministrazione comunale ha deciso di privilegiare i parenti delle vittime e gli abitanti delle zone colpite. Per la celebrazione del rito funebre, Messina si è fermata: negozi chiusi e saracinesche abbassate in tutta la città. La proclamazione del lutto nazionale era stata sollecitata nei giorni scorsi dal sindaco, Giuseppe Buzzanca, e dallo stesso vescovo. "Nella proclamazione non c'è stato alcun ritardo. Lo abbiamo deciso al primo Consiglio dei ministri utile", ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, liquidando così le polemiche. Il ministro ha detto che "Berlusconi si è assunto l'onere della ricostruzione e rispetterà tempi e modi. Bisogna fare chiarezza su quanto accaduto, ciascuno deve fare la sua parte: il governo, la magistratura e le istituzioni locali". IL RICORDO ALL'EROE PASQUALE NERI. "Era un ragazzo meraviglioso ed a parte il gesto eroico che ha compiuto durante il nubifragio si distingueva per la partecipazione a manifestazioni di solidarietà". Lo afferma Giacomo Grasso, amico e collega di Pasquale Simone Neri, 29 anni, il giovane sottocapo della Marina militare che prima di morire ha salvato otto persone a Giampilieri Superiore. Il feretro di Simone è stato portato a spalla dai colleghi ed è stato lungamente applaudito. Per l'eroe di Giampilieri, il presidente della Repubblica ha avviato un'istruttoria per conferire al giovane la medaglia d'oro al valore civile. TANTI STRISCIONI: "SPLENDETE PER NOI ANGELI". "Dopo un temporale spunta sempre il sole, ma non per tutti... splendete per noi angeli". Così Messina ha salutato le vittime del nubifragio-killer. Un lungo striscione, attaccato alle barriere che delimitano piazza Duomo, ha racchiuso il pensiero di un'intera città che si è stretta attorno ai familiari delle vittime per far sentire la propria solidarietà e la propria fratellanza. Nella piazza, dove migliaia di persone hanno seguito la cerimonia funebre proiettata sul maxischermo, anche striscioni in ricordo di Cristian e Leo, i due fratelli poco più che ventenni morti insieme nella loro abitazione a Giampilieri.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/10/2009

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