Mottola:ospedale senza radiologo

Mottola:ospedale senza radiologo “Un ospedale, quello dell’Umberto I, sempre più svuotato e cittadini mottolesi, bisognosi di cure e referti, ridotti ad utenti di serie C, rispetto a quelli che hanno la fortuna di abitare in alti comuni limitrofi”: la denuncia arriva dall’assessore alla Sanità del Comune di Mottola, Vito Antonio Ciarella, dopo l’ennesima privazione di un servizio, quello di Radiologia, bloccato da alcune settimane. Dopo le dimissioni, lo scorso 14 settembre, del dott. Ganino, all’Umberto I è impossibile prenotare esami RX – Mammografie. Si procede con quelle già in agenda. Per gli altri utenti, non si accettano prenotazioni. Un servizio interrotto, senza, al momento, nessuna soluzione di continuità. E se, come accade spesso, al Punto di Primo Intervento arriva un paziente, a cui necessita con estrema urgenza una radiografia, una volta fatta, spetta all’autista portarla al nosocomio di Massafra o di Castellaneta per farla refertare. Ed, intanto, il tempo passa. “Si è allo sbando più totale – incalza polemico l’assessore Ciarella -; i medici continuano a dimettersi per trasferirsi, magari in strutture private, dove, oltre ad un compenso, che premia la professionalità, hanno a disposizione macchinari all’avanguardia, per poter esercitare al meglio la loro professione e missione di medici. Senza, poi, parlare di quello che molti, ancora, forse speranzosi o sognatori, continuano a chiamare Pronto Soccorso: buona parte dei turni del 118 sono scoperti da medico. In sostanza, se arriva una chiamata alla centrale operativa del 118 per una richiesta di soccorso, che riguarda Mottola, parte l’ambulanza del 118. Se il turno è scoperto di medico, il paziente, se non è grave, viene trasferito al Punto di Primo Intervento dell’Umberto I. Qui, viene, poi, organizzato il trasferimento in altra struttura. E il tempo continua a scorrere inesorabile. Se la richiesta di soccorso è grave, si attende sul posto l’arrivo dell’ambulanza medicalizzata da Massafra o da Castellaneta. Talvolta, però, accade che questa non arrivi per tempo e il tentato soccorso si conclude con un epilogo tutt’altro che felice. Che ci siano, in provincia, delle postazioni o strutture sanitarie pubbliche da ritenersi prioritarie, in cui, cioè, occorra garantire la presenza del medico del 118 H24, è accettabile e comprensibile – aggiunge l’assessore mottolese preposto alla Sanità -; ma non si possono ignorare le altre”. Nel Punto di Primo Intervento, a Mottola, ormai il medico è presente a singhiozzi. “Ma - si chiede Ciarella - non sarebbe più opportuno e ragionevole magari, se proprio un ridimensionamento del personale deve esserci, creare dei turni vuoti, circa la presenza del medico al 118, in quelle strutture dotate di Pronto Soccorso? Almeno, in queste, il paziente avrebbe, in ogni caso, la certezza dell’assistenza del medico. Mottola, ad oggi, non ha né un Pronto Soccorso, né un 118 completo e, forse …neanche un ospedale! Che dire, poi - continua lo stesso – dell’organizzazione del lavoro, che, nel nosocomio mottolese non c’è. Diverse le denunce e le richieste avanzate dai sindacati nei riguardi della Direzione Sanitaria, che a Mottola, quale interlocutore per affrontare i problemi, vede solo un infermiere, a fronte dei tre direttori sanitari, che alloggiano nel nosocomio di Castellaneta”. E Ciarella passa, così, ad un’attribuzione di responsabilità. “Ancora una volta, a distanza di due mesi, mi trovo costretto a denunciare il silenzio assoluto, che vige nell’ospedale di Mottola, di fronte ad un siffatto stato di cose, da parte di un centrosinistra, che, ormai, non riesce a prendere posizione nei confronti dei suoi rappresentanti politici regionali e provinciali, per una sanità, che in provincia di Taranto e, soprattutto, nel versante occidentale, non riesce a decollare, costringendo i cittadini a raggiungere le strutture ospedaliere di Castellana Grotte, Acquaviva delle Fonti, Putignano, Matera. I debiti della sanità regionale aumentano, ma i servizi erogati, almeno all’Umberto I di Mottola, diminuiscono. E’ un caso o solo il concretizzarsi della volontà di qualcuno di attuarne definitivamente, una volta per sempre, la chiusura?”.

, a cura di Alfredo Gennaro D'Agata

Data notizia: 10/13/2009

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