Eolie, Patrimonio del mondo e del punteruolo rosso

Eolie, Patrimonio del mondo e del punteruolo rosso Riceviamo da Gustavo Conti e pubblichiamo nota dal titolo "EOLIE PATRIMONIO DEL MONDO . . .“e del punteruolo rosso": ….ormai a Vulcano, dalla prima moria di palme, il punteruolo rosso delle palme ha preso a “sciamare” copiosamente come se fosse un maggiolino. Infatti vola tranquillo intorno a noi e può capitare di trovarselo anche dentro casa. Dal primo segnale di allarme di giorni addietro, molte altre piante sono palesemente colpite e dimostrano la velocità di diffusione del coleottero. La voracità delle larve, che si nutrono appunto della parte basale delle foglie della pianta, è sorprendente, ed è tale che dalla sera alla mattina si trovano cadute, e/o piegate, le grandi foglie delle piante colpite. Rattrista che nulla stiano ancora facendo le istituzioni preposte ad arginare un simile emergenza; neppure a livello informativo degli abitanti e ciò anche in presenza di precise responsabilità Non tutti hanno la possibilità di navigare su internet e trovare la copiosa documentazione che molte regioni d’Italia, hanno messo in rete circa il comportamento da avere da parte dei proprietari di palme, sia esse sane che ammalate. A tal proposito riporto integralmente quanto pubblicato sul sito (www.sito.regione.campania.it/AGRICOLTURA/difesa) dalla regione Campania che in modo essenziale ma completo indica gli interventi di prevenzione e cura delle piante nelle zone dove il punteruolo è già presente. Il costo dei trattamenti è certamente modesto rispetto allo stesso valore delle piante. Punteruolo rosso della palma Il punteruolo rosso della palma, Rhynchophorus ferrugineus (Olivier), è un coleottero curculionide originario dell’Asia meridionalee della Melanesia e risulta molto dannoso alle piante di palma. Sono segnalati gravi danni nei palmeti da dattero egiziani e della penisola arabica. Nel 1994 l’insetto è comparso per la prima volta in Europa e precisamente in Spagna. Dal 2005 è segnalato anche in Italia in diverse regioni: Toscana, Sicilia, Campania, Lazio, Puglia. L’insetto vive all’interno della palma, dove compie tutto il suo ciclo vitale. A maturità la femmina della specie sfarfalla e va a deporre le proprie uova (circa 300) in piccole cavità del tronco o in corrispondenza delle superfici di taglio delle foglie. Dopo 2-5 giorni dalla ovideposizione nascono le larve che si introducono nella palma e si cibano dei tessuti della stessa. Le larve si spostano all’interno della pianta scavando tunnel e larghe cavità che diventano il luogo ideale per lo sviluppo dell’insetto. Le larve attive si possono rinvenire in qualsiasi parte della palma fino al colletto. Il periodo di sviluppo larvale varia, secondo la stagione, da 1 a 3 mesi. A maturità le larve si “impupano” in un contenitore cilindrico formato da strati fibrosi (pupario); generalmente questa fase avviene nelle parti più esterne del fusto e del rachide. Dopo 20-30 giorni l’adulto (lungo circa 3-4 cm) è sviluppato ma rimane all’interno della palma anche per diversi giorni prima di abbandonare la pianta ospite e infestare nuove piante. L’intero ciclo dura circa 4 mesi e nella stessa pianta si sovrappongono più generazioni dell’insetto fino a distruzione della pianta ospite. Rachide fogliare con evidenti zone marcescenti e fori di uscita dell’insetto SINTOMI E DANNI I danni causati dalle larve sono visibili solo in una fase avanzata dell’infestazione. I sintomi esteriori dell’attacco del curculionide sono rappresentati dall’anomalo portamento della chioma che perde la sua simmetria verticale e che successivamente si mostra completamente divaricata con l’aspetto ad ombrello aperto. Nelle fasi terminali la palma appare come “capitozzata” della chioma e si evidenzia il suo “collasso”: a quel punto si manifesta la migrazione di massa degli insetti che erano presenti all’interno dello stipite (gli adulti sono in grado di volare anche per distanze di 1 Km) per la ricerca di un nuovo esemplare di palma del quale alimentarsi. PROFILASSI Dato il lungo periodo in cui le larve restano all’interno della pianta esse risultano difficilmente raggiungibili dai comuni antiparassitari. Appare evidente la necessità di impedire preventivamente l’ingresso delle larve e soprattutto l’esigenza di prestare la massima attenzione per individuare precocemente il momento dei loro primi insediamenti. Infatti, gli interventi di difesa possono sortire qualche risultato solo se attuati con tempestività. Per prevenire le infestazioni è necessario mantenere le piante nelle migliori condizioni vegetazionali, adottando tutti gli accorgimenti tecnici che permettano di evitare o limitare l’insediamento iniziale del parassita. Gli interventi di profilassi generale a cui devono attenersi tutti i proprietari di piante di palme sono così individuabili: - accurate ispezioni periodiche su tutte le piante suscettibili di attacco da parte del coleottero in questione; - impiego di trappole innescate con feromone di aggregazione per il monitoraggio degli adulti; - accurata potatura delle vecchie foglie e delle infiorescenze secche, eliminazione delle guaine fogliare, dei residui organici, ecc.; - bruciatura dei residui della potatura; - evitare i tagli delle foglie verdi o, se indispensabili, effettuarli nel periodo invernale operando un taglio “alto” cioè conservando un metro di moncone della foglia che potrà essere asportata successivamente quando secca; copertura e disinfezione delle ferite eventualmente presenti o procurate nelle operazioni di trasporto e/o potatura con mastici, paste insetticide. DIFESA LOTTA CHIMICA I prodotti autorizzati nei giardini privati sono esclusivamente quelli contrassegnati dalla dizione PPO (Prodotti per Piante Ornamentali). I principi attivi afferenti a tale categoria sono, principalmente, prodotti che agiscono per contatto ed ingestione quindi possono esercitare solo un effetto a carico dell’insetto quando si trova fuori dalla palma (adulti in fase di deposizione, uova appena deposte, pupari che fuoriescono totalmente o in parte). Si segnalano i seguenti principi attivi: Bifentrin con una discreta attività repellente, Malation, Deltametrina, Diazinone con attività citotropica, Triclorfon. Il trattamento deve essere effettuato con abbondanti volumi d’acqua cercando di bagnare bene la chioma e il fusto della palma. In caso di infestazione in vivai o aree pubbliche dovranno essere adoperati i prodotti consentiti dalla vigente normativa per tali impieghi. ABBATTIMENTO Le operazioni di abbattimento delle piante morte o compromesse per la presenza di R. ferrugineus devono avvenire secondo modalità atte a ridurre i rischi di diffusione del punteruolo. In particolare: 1) l’abbattimento deve essere effettuato in assenza di pioggia e di vento; 2) le dimensioni del cantiere devono essere tali da permettere che le operazioni di abbattimento siano effettuate in sicurezza tenendo conto degli spazi occorrenti alle macchine operatrici e delle dimensioni della pianta da abbattere; 3) deve essere predisposta la copertura dell’area sottostante la proiezione della pianta da abbattere con un telone di plastica dello spessore di almeno 0,20 millimetri; 4) in caso di piante di notevoli dimensioni si procederà con il taglio a sezioni, avvalendosi anche di carro gru, asportando per prima le foglie e l’apice vegetativo, evitando la caduta libera a terra; 5) se in occasione del taglio si rilevano cavità con presenza di larve o adulti le parti tagliate devono essere tempestivamente chiuse in buste di plastica; 6) in caso di abbattimento di piante di ridotte dimensioni può essere previsto direttamente il taglio del tronco al di sotto del colletto della pianta con o senza la rimozione della ceppaia, tenuto conto che di solito il R. ferrugineus non attacca tale organo della pianta; 7) raccolta e imbustamento di tutti i residui caduti sul telone di plasticaa fine operazione di abbattimento della singola pianta.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/28/2009

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