“Non si tratta di meri simboli: stiamo parlando di storia, di radici, di valori, di un credo che supera simbologie e iconografie: sottrarre le radici a una comunità, obbligare un popolo a non esibire ciò in cui crede è un gesto ignobile che merita tutto il nostro dissenso”, commenta così il capogruppo regionale dell’Unione di Centro Antonio Scalera la sentenza della Corte Europea dei Diritti che boccia il crocifisso nelle aule.
“Condivido pienamente ciò che ha affermato il segretario di Stato Vaticano cardinal Tarcisio Bertone il quale non ha celato preoccupazione in merito a tale decisione”.
Il presidente Scalera, apprezzando la decisione del governo nazionale di presentare ricorso, si augura che possa esserci una mobilitazione emotiva di tutti i cattolici al fine di far valere un proprio diritto, la libertà di credere, di sentire propri valori radicati nell’animo e nelle coscienze dei credenti.
“Ritengo la sentenza una vergognosa offesa nei confronti di chi crede, di chi avverte emozioni forti dinanzi a immagini e simboli sacri. Non vedo – continua Scalera – dove sia il problema nell’esporre un chiaro segno di condivisione, di appartenenza, di amore”.
“Cerchiamo di non farci scippare tutti quegli elementi di identificazione in una comunità, di appartenenza a un credo che nessuna Corte potrà mai estirpare: il ricorso – conclude Scalera – darà ragione a quanti sono rimasti indignati e offesi dinanzi a tale sentenza”.
, a cura di Alfredo Gennaro D'Agata
Data notizia: 11/5/2009
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