Domani il "funerale" di Acquacalda

Domani il "funerale" di Acquacalda Lipari- Sarà la rappresentazione di un funerale, con tanto di cassa e manifesti mortuari affissi per i muri del centro e con un prete vero. Domani mattina alle 10,00 gli abitanti di Acquacalda si ritroveranno nel largo Padre Pio per celebrare il funerale della frazione, “morta” da poco più di un anno dopo la triste serie di eventi meteorologici e non che l’hanno, praticamente, isolata nell’isola. Il corteo come già annunciato nella messa serale di domenica nella chiesa di San Pietro, sarà guidato da mons. Gaetano Sardella e raggiungerà, dopo aver dato la precedenza ai funerali veri, la sede comunale di via Falcone e Borsellino. Proprio il parroco di Lipari ha invitato, nel corso dell’omelia, tutti i fedeli ad unirsi alla protesta dei residenti della borgata. " Aiutiamo tutti insieme la frazione di Acquacalda ad uscire dall'isolamento. I bambini non possono andare a scuola”, ha detto padre Sardella, ravvisando che una strada può restare chiusa al massimo qualche mese e che i problemi devono essere risolti al più presto". In realtà, dopo i veloci lavori di messa in sicurezza eseguiti nella soprastante zona pomicifera le auto passano, in una sola corsia , ma chi vi transita lo fa a proprio rischio e pericolo. Gli abitanti che invocano gli interventi della Provincia regionale, si chiedono anche che fine abbia fatto l’ordinanza di Protezione civile con la quale si sarebbe dovuto disciplinare anche il traffico autoveicolare. I disagi della frazione e dei suoi abitanti restano, comunque, sempre gli stessi: dalla strada di Porticello alle opere di messa in sicurezza dell'abitato costiero interrotte per un contenzioso tra ditta e Comune, al pontile Italpomice, ritenuto e giudicato dalle autorità locali pericolante ma che dopo il ricorso della società continua a restare in piedi . " Protestiamo - ha ricordato padre Sardella- proprio come quando manifestammo perchè volevano toglierci la Diocesi. Io, come allora, ci sarò. Dobbiamo essere in tanti per una giusta causa".

, a cura di Peppe Paino