Gazzetta del Sud
Luca Servanti
ROMA
Niente Africa, almeno per un altro anno. Guido Bertolaso resta alla guida della Protezione Civile, come gli aveva chiesto nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e buona parte del governo. E ottiene, come voleva, la costituzione di una Spa pubblica che si occuperà di tutte le funzioni strutturali del Dipartimento. «Si è chiuso un ciclo» diceva mercoledì parlando del suo ruolo nella Protezione Civile, quando però già sapeva che non avrebbe potuto dar seguito alla sua domanda di prepensionamento – presentata mesi fa grazie alla legge "antifannulloni" voluta del ministro Brunetta – per potersi dedicare al volontariato con i medici del Cuamm, un'associazione di Padova. Ma, evidentemente, le parole del premier – con cui si è sentito anche dopo l'aggressione in piazza Duomo a Milano – lo hanno convinto a rimanere ancora, almeno il tempo necessario per trovare un sostituto. «Avevo chiesto di poter andare in prepensionamento alla fine di quest'anno – ha detto ieri Bertolaso in una conferenza stampa a palazzo Chigi – ma il governo ha inserito una norma che prevede una proroga a questi termini e quindi rimarrò nelle funzioni di capo del Dipartimento fino ad un massimo di 12 mesi a partire da gennaio». Una «decisione opportuna» l'ha definita il sottosegretario, «perché mi consentirà di individuare, d'intesa con il presidente del Consiglio e con tutto il governo, un vice capo Dipartimento che mi possa affiancare a partire dall'inizio dell'anno e che dopo un periodo di doppio comando possa rilevare la direzione del Dipartimento e consentire a me di occuparmi di altro in qualche altra parte del mondo». Almeno per i prossimi mesi dunque Bertolaso continuerà a seguire le emergenze italiane, ma non più quella dei rifiuti in Campania – che ieri dopo 15 anni di scaricabarile è stata ufficialmente chiusa con un decreto legge – né quella riguardante la ricostruzione in Abruzzo, che dal 1° gennaio sarà completamente in mano agli enti locali abruzzesi. E si occuperà dei primi passi della «Protezione civile servizi spa», la società che ha voluto per riorganizzare il lavoro della Protezione Civile.
«In questi anni – ha spiegato a palazzo Chigi dopo che il governo ha dato il via libera al decreto – il Dipartimento è cresciuto, ha fatto tutta una serie di esperienze e ha corretto errori, ha risolto problematiche». Per questo «è stata approvata la realizzazione di una società di servizi che possa agire in nome e per conto della Protezione Civile, per quello che riguarda l'esecuzione di lavori veri e propri, in modo da alleggerire il Dipartimento, che così tornerà sempre più alle sue funzioni originali di previsione, prevenzione e gestione dell'emergenza, lasciando tutte le altre competenze di cui ci siamo fatti carico in questi anni» alla Spa.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/18/2009
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