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Vertice (quasi) segreto oggi a Roma, presso la sede di Confitarma. I principali armatori italiani sono intenzionati a mettere sul tavolo il nodo Tirrenia, e in particolare i vari problemi da superare per affrontare la privatizzazione della società.
Trattandosi dei principali soggetti dell’armamento italiano, c’è da scommettere che intorno al tavolo ci saranno almeno Moby, Gnv, Grimaldi Napoli, Grimaldi Holding, Snav. E non si escludono alleanze. In effetti, da quello che trapela, dietro l’apparente calma delle compagnie pare esserci un certo grumo di malumori sulla condotta portata avanti da Tirrenia negli ultimi mesi. Diversi gli aspetti che innervosiscono gli armatori privati. A partire dalla scelta della società di Stato di vendere alcuni dei suoi immobili più preziosi (tra cui la sede: il palazzo Sirignano, una delle ville patrizie più belle di Napoli, affacciato sulla Riviera di Chiaia). Fondi d’investimento sarebbero già stati allertati. Ma non è solo questione di patrimonio. Un altro aspetto è quello del lavoro. La società conta circa 3.000 dipendenti, tra marittimi e personale di terra. Per i quali non solo i sindacati - comprensibilmente - ma anche l’amministratore delegato della compagnia, Franco Pecorini, hanno in pratica invocato una sorta di clausola sociale. Fumo negli occhi per i privati. Poi il nodo Siremar: la società regionale siciliana sarà venduta in blocco con la capogruppo Tirrenia, e in proposito si è fatta avanti proprio la Regione Siciliana, in contatto con alcuni armatori locali (Ustica Lines, gruppo Franza e Traghetti delle Isole). Ma, se il capocordata è un ente pubblico, è l’obiezione degli armatori, si può ancora parlare di privatizzazione? Infine la vecchie ruggini riguardanti la concorrenza: in ambienti armatoriali non hanno mai digerito il fatto che in una delle ultime relazioni di Fintecna (capogruppo Tirrenia) si metteva sotto accusa proprio la concorrenza degli armatori privati come uno dei fattori di cattivo andamento della società.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/21/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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