Trasporti marittimi, ormeggiatori in ginocchio

Trasporti marittimi, ormeggiatori in ginocchio Gazzetta del Sud Gianluca Giuffrè Stromboli Eolie- Sulla questione dei trasporti marittimi alle Isole Eolie è intervenuto, con un accorato appello, il presidente del "Gruppo ormeggiatori battellieri" delle Isole Eolie, Annibale Marurano. La missiva è stata inviata al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, alla Regione Siciliana, ai sindaci dei Comuni eoliani ed all'Ufficio circondariale marittimo di Lipari. Il presidente degli ormeggiatori eoliani sottolinea il disagio che vivono le le attività produttive eoliane, tra cui proprio il gruppo ormeggiatori, provocato dai ridotti traffici marittimi assicurati dalla "Siremar" e chiede interventi. Afferma Marturano nella sua lettera: «Vorremmo, dalla nostra esperienza, portare all'attenzione di tutti le problematiche molto serie che stanno investendo i collegamenti marittimi con le nostre isole, per le quali la cosiddetta continuità territoriale tanto sbandierata non è più, di fatto, garantita. Siamo infatti rimasti di nuovo con solo due navi della società "Siremar" e non sappiamo di preciso fino a quando. Tutto questo provoca - continua Marurano - anche per il "Gruppo ormeggiatori" una situazione insostenibile e peraltro ci sta creando notevoli disagi sia sul piano organizzativo che economico e sociale. Per una realtà come la nostra, una "comunità" di 50 famiglie, una delle cooperative più numerose di queste isole, che vive ed è stata costituita in funzione di contribuire alla sicurezza ed alla continuità di tali collegamenti, la caduta dei traffici si dimostra deleteria. Giova ricordare inoltre che da oltre un anno la motonave "Laurana" non fa più scalo a Ginostra e che, dal 15 gennaio scorso, una parte del porto di S. Marina Salina, per la nota mareggiata, è stata dichiarata inagibile per le navi della "Siremar". Ma c'è di più. A preoccupare fortemente noi ormeggiatori - prosegue Marturano - e tutti coloro che operano nell'indotto della "Siremar", oltre alla situazione contingente, che ci auguriamo trovi soluzione con un sollecito ritorno in linea della terza nave, sono gli effetti della prevista privatizzazione, ormai avviata e destinata a concludersi entro il prossimo mese di settembre, che hanno ancora troppe incognite, che non possono non preoccupare noi eoliani. Infine, considerato che le Eolie non offrono per natura e collocazione alcun tipo di possibilità lavorativa che si possa svolgere in modo duraturo e continuativo durante tutto il periodo dell'anno, tenuto conto dei già notevoli disagi che noi residenti ci dobbiamo sobbarcare, tenuto altresì conto che la riduzione di una nave "Siremar", quasi sicuramente si protrarrà anche dopo Pasqua, tutto questo continua a svuotare e impoverire drammaticamente queste nostre isole. Il nostro appello, che si alza forte verso tutte le istituzioni e le forze politiche siciliane, è quello di sottolineare - conclude il presidente degli ormeggiatori - la drammaticità della situazione particolarmente acuta in un'area come la nostra. Basti solo ricordare cosa è successo agli operai della Pumex o, ancora, per esempio, al settore della pesca. Chiediamo quindi alle autorità competenti che si adoperino fattivamente perché un patrimonio come le isole Eolie sia anche un luogo dove si possa vivere, studiare, operare, ammalarsi per tutto il periodo dell'anno e, soprattutto, continuare a lavorare».

, a cura di Peppe Paino