Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari
Ci sono volute ben quattro ore, dalle 11 alle 15 anche di accese discussioni con l'assessore Massimo Russo, in Commissione Servizi sociali e sanitari all'Ars, ma alla fine il risultato è stato raggiunto: il "moribondo" ospedale di Lipari, ieri affollato nel suo viale d'ingresso da una sorta di sit-in di protesta di un centinaio di persone, soprattutto studenti, è praticamente salvo. Quanto stabilito per il nosocomio isolano nell'ambito della rimodulazione delle rete ospedaliera, infatti, dovrà essere rivisto. Non più un unico reparto Mcau ( medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza) per ricoveri al massimo di 72 ore nei ridotti 14 posti letto ma, in sostanza, il mantenimento delle due aree di degenza.
In un ospedale , va ricordato, dove si sono spesi fior di milioni di euro negli ultimi anni per renderlo, almeno a livello strutturale più moderno e funzionale. Si va oltre, comunque, come annuncia il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, dopo l'audizione di ieri anche nella qualità di presidente dell'Ancim Sicilia: «l'Assessore alla Sanità- ha dichiarato il sindaco- ha invitato il Direttore generale dell'Asp 5 a rimodulare il piano secondo nostre richieste invitando lo stesso dott. Giuffrida a concordare un incontro per il prossimo 7 aprile nel quale sarà reso palese l'accordo raggiunto nelle cifre e nei numeri. Si potrà, quindi, partendo da Lipari come è da intendersi- disegnare la sanità per le isole della Sicilia che saranno pilota per tutta l'Italia».
Il progetto lo conosceremo dopo Pasqua. Resta il fatto che il sindaco con i consiglieri comunali intervenuti in commissione, Antonio Casilli, Mario Paino e Giacomo Biviano hanno dovuto, metaforicamente, battere i pugni sul tavolo per far comprendere a chi le isole non le vive, soprattutto d'inverno, cosa significa decidere di ridurre drasticamente le prestazioni sanitarie in luoghi disagiati. E, purtroppo è emerso che chi legifera e predispone decreti spesso non si rende conto, non vivendoli, di quali siano i problemi esistenti. Ecco perché la necessità di un progetto pilota.
Perchè le isole sono diverse dalla terraferma dove, se un ospedale è pieno ci si può recare in quello più vicino, a pochi chilometri di strada e non di miglia marine. Per non parlare dei costosi voli della speranza in elicottero, sempre più frequenti, che pesano inevitabilmente sui bilanci regionali. In Commissione si è anche concordato che anche per i fatti avvenire che riguarderanno la sanità, le istituzioni del Comune di Lipari verranno sentite perchè le isole rappresentano una ricchezza non indifferente per il turismo, legato anche all'efficienza dei servizi sanitari.
Lo conferma anche il presidente della commissione , Pippo Laccoto, vicino si da quanto è stato interpellato sulla questione, agli eoliani. «Grazie all'on. Laccoto- si legge in una nota- il Governo ha accolto la proposta di rivedere l'articolazione dei posti letto dell' ospedale di Lipari per la tipologia Mcau e per la medicina interna trasformando parte dei posti letto Mcau In posti letto per acuti e rimodulando anche quelli per il day hospital. La Commissione ha condiviso all'unanimità la proposta dell'on. Laccoto di ripristinare l'unità di medicina interna per acuti e i posti di chirurgia (per acuti) indistinti. L'on. Laccoto ha inoltre assicurato che, in sede di esame del Piano Sanitario Regionale, la Commissione si attiverà per uno specifico progetto per le esigenze delle isole minori».
Esprime soddisfazione anche l'on. Roberto Corona il quale sottolinea come il piano voluto dall'assessore Russo, contrariamente a quanto previsto dall'azienda sanitaria provinciale avrebbe ridotto l'ospedale di Lipari a poco più di una guardia medica. «Non si poteva costringere gli abitanti delle Isole a rivolgersi in ogni caso alle strutture sanitarie della terraferma, a cominciare, ad esempio, dalle puerpere» ha dichiarato Corona dopo la riunione della commissione. «Anche la più banale delle patologie può divenire pericolosa se non si è in grado di intervenire tempestivamente e specialmente, nella bella stagione, la popolazione residente o di passaggio si moltiplica in maniera esponenziale». Corona ha anche sostenuto la necessità che «il presidio ospedaliero di Patti diventi una struttura trasfusionale semplice e non una frigoteca, essendo l'ospedale sede di dipartimento per le emergenze e per l'accettazione nei casi acuti oltre che polo chirurgico, nel quale si effettuano oltre tremila interventi annui e vengono trasfuse più di milleduecento unità di sangue in urgenza»
. Per l'on. Filippo Panarello del Pd «il confronto fra amministratori eoliani e parlamentari della provincia di Messina in seno alla commissione Sanità, è servito a definire nei dettagli il delicato tema della Sanità nelle Isole Eolie. Seguiremo con attenzione tutte le vicende che porteranno alla modifica del Decreto regionale per assicurare all'ospedale di Lipari in mantenimento dei reparti di medicina e chirurgia».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/1/2010
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