Niente intesa, il bilancio va sempre a rilento

Gazzetta del Sud Michele Cimino Palermo L'Ars ancora bloccata sul bilancio. Stando al calendario dei lavori concordato fra i capigruppo, si sarebbe dovuto completare l'esame dei singoli articoli nella tarda serata di lunedì, in modo da dedicare le sedute successive ai 150 articoli della Finanziaria e ai 4.000 emendamenti a questi collegati. Invece, ancora oggi si parla di bilancio e non è certo che l'esame dei trecento emendamenti, sui quali spesso i rappresentanti dell'opposizione intervengono numerosi, possa concludersi in giornata. Ieri mattina, di fronte all'ennesima richiesta di verifica del numero legale, il presidente di turno Santi Formica ha sospeso i lavori e convocata la conferenza dei capigruppo nel tentativo di trovare un'intesa che consentisse di procedere più celermente. E' stato concordato che i lavori d'aula sarebbero proseguiti fino alle 22 e sarebbero ripresi questa mattina alle 10 nella speranza di completare l'esame dei bilancio entro mezzogiorno e passare, quindi alla Finanziaria, che dovrebbe essere approvata prima della scadenza dell'esercizio provvisorio. Qualora il termine non venisse rispettato, e in passato è accaduto abbastanza spesso, la macchina amministrativa della Regione si bloccherebbe, non si potrebbero pagare i fornitori e erogare gli stipendi ai dipendenti fino all'approvazione del bilancio . Nel 1970, per i forti contrasti esistenti nella maggioranza e, soprattutto nella Dc, divisa tra carolliani e fasiniani, il bilancio fu addirittura approvato il 7 giugno, a conclusione di una maratona durata, ininterrottamente, tre giorni, con l'Ars assediata dai pastori dei Nebrodi e dai dipendenti regionali in attesa di stipendio. Diverse sarebbero le conseguenze se il bilancio non venisse approvato. In quel caso si andrebbe allo scioglimento dell'Ars e a nuove elezioni. Comunque, dal lavoro fin qui svolto, sarebbe il caso di dire che non tutti i mali vengono per nuocere. I continui interventi dei rappresentanti delle opposizioni, che in passato erano al governo e sanno dove mettere le mani, hanno consentito di individuare, fra i capitoli esaminati, ed eliminare sprechi e spese inutili o gonfiate che spesso, in passato, sono state recepite direttamente, senza neppure avere le idee chiare su cosa si stava votando e approvando. Così è stato possibile porre un tetto e bloccare a 70 mila euro annui le spese di viaggio, a 90 mila euro le spese per le consulenze e a 50 mila le spese di comunicazione, che prima erano praticamente ad libitum di ciascun assessore. Il bilancio regionale ammonta a 28 miliardi di euro. Fino a ieri sera, dopo 10 ore di dibattito, erano state esaminate le rubriche di spesa relative ai beni culturali, la famiglia, l'energia, le autonomie locali e la funzione pubblica. Ne restano quasi due terzi. Il dibattito si è fatto particolarmente vivace sulla rubrica lavoro quando, intervenendo sulla necessità di aumentare i fondi per gli ispettori, l'on. Nino Beninati ha invitato il Governo a far si che questi ispettori non fossero eccessivamente fiscalisti con le aziende ispezionate, almeno in occasione della prima visita, che dovrebbe servire per invitarle a mettersi in regola. Immediata la replica, molto dura, del capogruppo del Pd Antonello Cracolici, che ha accusato Beninati di voler favorire il lavoro in nero. In difesa di Beninati sono intervenuti Giuseppe Buzzanca, Santi Formica e il capogruppo dell'Udc Rudy Maira. Il presidente dell'Ars Francesco Cascio, a questo punto, nel tentativo di ristabilire un clima di serenità, ha anticipato di mezz'ora la sospensione dei lavori, chiudendoli alle 21,30 invece che alle 22. L'aula è stata riconvocata per questa mattina alle 9,30.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/28/2010