Gazzetta del Sud
Michele Cimino
PALERMO
Approvato dall'Ars il credito d'imposta per l'occupazione, una delle riforme fortemente voluta dal Pd e inserita nella Finanziaria regionale. Entro oggi si dovrebbe arrivare alla votazione finale dei documenti finanziari. Restano, comunque, da esaminare all'incirca 80 articoli. I lavori d'aula, infatti, nella lunga seduta di ieri, iniziata alle 9,30 e chiusa alle 22,15, sono proseguiti a rilento per via degli interventi ostruzionistici dell'opposizione. Per regolamento, ogni deputato, su ciascun emendamento presentato può parlare per dieci minuti. E l'ex Mpa Cateno De Luca di emendamenti ne ha presentati più di un migliaio, di fronte alle proteste di quanti, a partire da Tony Scilla del Pdl Sicilia, ritenevano i suoi interventi ripetitivi, effettuati solo per far perdere tempo e ritardare il più possibile l'approvazione dei documenti finanziari, ha minacciato di parlare per 1500 minuti, 25 ore. Avvertendo che, in caso di ulteriori proteste, avrebbe potuto proseguire, per richiamo al regolamento e sull'ordine dei lavori, per altri 3000 minuti. In pratica, considerate le pause pranzo e gli intervalli determinati dal particolare che ogni intervento non può superare i dieci minuti, potrebbe essere in grado di bloccare l'aula ancora una settimana. Per cui, quando l'ex deputato del Pd, ora al gruppo misto, Dino Fiorenza, all'ennesimo intervento di De Luca dalla tribuna parlamentare, lo ha invitato dai a "darci un taglio", è insorto in sua difesa Carmelo Incardona, avvertendo il collega che solo il presidente avrebbe potuto togliergli la parola. A questo punto, come non accadeva più dal 1972, quando il missino Benito Paolone mandò in infermeria diversi deputati, si è sfiorata la rissa. Voci, urla, indubbiamente. Stando alle indiscrezioni di qualche commesso intervenuto per impedire contatti fisici, anche qualche pugno e qualche calcio. Comunque, immediatamente, il presidente Francesco Cascio ha fatto squillare la "martinella" e la seduta è stata sospesa. E con essa anche la diretta televisiva.
Dalla Sala Stampa si è visto uno dei medici correre verso l'aula. Pare che De Luca abbia subito un leggero malore. Niente di grave, considerato che alla ripresa è tornato sulla tribuna è ha proseguito con gli interventi. Tanto che, a un certo punto, dopo che Tony Scilla lo ha invitato a smetterla, gli animi hanno ripreso a scaldarsi e il presidente, onde evitare nuovi incidenti, ha sospeso la seduta per la pausa pranzo, rinviandola alle 16. Ma è durata poco perché, approfittando del particolare che l'intero gruppo del Pd si trovava nella vicina Sala Gialla, dove si commemorava Pio La Torre, l'opposizione ha chiesto il numero legale, ed essendo presenti in tutto 28 deputati, i lavori sono stati aggiornati alle 18.
"L'Ars - ha commentato il presidente della Regione Lombardo - procede stancamente, molte argomentazioni che ho ascoltato in aula sono condivisibili, come la norma sulla trasparenza dei conti pubblici presentata dall'on. De Luca. Forse tireremo per le lunghe, fino a domani notte (questa notte, per chi legge, ndr)".
La situazione si è parzialmente sbloccata intorno alle 21,30 quando il capogruppo del Pd Antonello Cracolici, per evitare di affrontare il tema delle riforme nel corso della notte, ha chiesto di passare subito all'esame del capitolo relativo al credito d'imposta. Dodici articoli, esaminati in poco più di mezz'ora. In precedenza, in base agli articoli approvati, sono state stabilite nuove tariffe in materia di motorizzazione (dai bolli per le patenti, alle immatricolazioni dei veicoli, le tariffe di autotrasporto merci, le targhe dei veicoli a motore e le operazioni sui recipienti per gas compressi. Sono state fissate le tasse sulle concessioni governative regionali per realizzare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, raffinerie e stabilimenti petrolchimici, depositi costieri, centrali termoelettriche, terminali di rigassificazione e impianti per la coltivazione di cave e torbiere. Inoltre è stato stabilito che la gestione dell'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive, passa direttamente nelle mani della Regione ed è stato ridotto di 25 milioni di euro il Fondo di rotazione istituito presso l'Irfis. In materia di trasparenza dei conti pubblici, è stato prevista la rimozione dei dirigenti responsabili di assunzioni di personale in violazione della legge e che adottino provvedimenti privi di copertura finanziaria. A partire dal 2011, istituti, aziende, agenzie, consorzi, organismi ed enti regionali dovranno rispettare il patto di stabilità, che prevede il contenimento della spesa pubblica, adeguando per le società partecipate dalla Regione le stesse disposizioni alle quali è assoggettata l'amministrazione regionale. Le spese del personale, consulenze e collaborazioni comprese, non potranno superare quelle del 2009. I lavoratori precari utilizzati da comuni e province in base alla legge regionale 16/2006 non dovranno essere computati nel calcolo del patto di stabilità.
I compensi dei componenti dei cda e degli organi di controllo degli istituti, aziende, agenzie, consorzi, organismi ed enti regionali non potranno superare i 50mila euro annui, mentre per i componenti degli organi di vigilanza e controllo il tetto fissato è di 25mila euro. Decadranno i cda degli enti che per tre esercizi finanziari abbiano conseguito perdite o abbiano registrato un peggioramento dei conti. Il salario accessorio del personale delle partecipate e degli enti regionali non potrà superare il 15 per cento del monte salari tabellare. Le spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza e sponsorizzazioni di enti regionali e partecipate dovranno essere ridotte del 20 per cento. Taglio del 50 per cento per la stampa delle relazioni e di ogni altra pubblicazione distribuita gratuitamente o inviata ad altre amministrazioni. Inoltre, le amministrazioni, gli enti, gli istituti e le aziende regionali per effettuare acquisti di beni e servizi dovranno rispettare i parametri di standard e prezzi indicati dalla Consip.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/30/2010
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