Sicilia impossibile, la Rosa bianca corre da sola

Sicilia impossibile, la Rosa bianca corre da sola www.siciliainformazioni.com Mario Baccini, Savino Pezzotta e Bruno Tabacci annunciano, in una nota congiunta, che è stata presentata la lista della Rosa Bianca per le elezioni regionali in Sicilia. Il movimento che ha per simbolo una Rosa Bianca e la scritta Libertà e Solidarietà correrà da solo con un proprio candidato presidente che verrà presentato domani a Roma. "Le elezioni regionali in Sicilia - dichiarano Mario Baccini, Savino Pezzotta e Bruno Tabacci - rappresentano una sfida per il rinnovamento della politica e della democrazia non solo nell'isola ma in tutto il Paese. La lista della Rosa Bianca sarà composta da esponenti di spicco dei movimenti laici e cattolici siciliani, da donne e uomini delle istituzioni, della società civile e del mondo produttivo. Sarà una lista pulita, non si confonderà né con la 'Casta' dei soliti noti né con il qualunquismo demagogico di chi alla protesta non fa seguire la proposta, e rappresenterà la vera novità della politica siciliana a partire dal candidato presidente, una personalità al di sopra delle parti che darà il segno della valenza politica ed etica della scelta della Rosa Bianca". Fin qui la nota dell’Ansa. Vale la pena, tuttavia, di riflettere sulla scelta, peraltro ineccepibile, dei centristi. La Rosa Bianca è stata costituita da ex dirigenti dell’Udc, Tabacci e Baccini, e dai cattolici del family day, guidati da Savino Pezzotta. La Rosa bianca si è “federata”, comunque alleata ( non troviamo il termine giusto) con l’Udc in campo nazionale per le politiche ed il simbolo è la conseguenza di questa ritrovata unità d’intenti. Ma il patto si ferma a Reggio Calabria. In Sicilia, infatti, la Rosa Bianca corre da sola per le regionali e per le politiche. Non condivide, infatti, le decisioni dell’Udc, di ricandidare coloro che hanno avuto problemi con la giustizia. Nell’Isola ci vorrà il traduttore simultaneo per capire che cosa fare: l’Udc duella con il Pdl ma vota lo stesso candidato alla Presidenza, Lombardo, insieme al Pdl; è alleato con la Rosa Bianca “altrove” ma concorre e compete con la Rosa Bianca. I discorsi politici che si faranno in Sicilia devono essere perciò necessariamente diversi da quelli che si fanno a Roma sia per la Rosa Bianca quanto per l’Udc, il Pdl e l’MPA, il movimento autonomista del candidato Presidente Lombardo. Difficoltà, seppure di minore entità, si riscontrano anche negli altri schieramenti. A cominciare dal PD, il cui candidato alla Presidenza, Anna Finocchiaro, nel “Continente” perora la causa dei “grandi partiti” (un voto ai piccoli è un voto sprecato) mentre in Sicilia non lo può di sicuro fare (l’ha fatto una volta ed è stata severamente ripresa), perché la Sinistra Arcobaleno la vota. Nel Pdl, infine, ci sono i rapporti anomali con l’Udc: concorrenti ma fino a un certo punto. Provate a raccontare ad un signore che non abita in Italia, e in Sicilia, tutto questo. A parte i problemi di traduzione, il futuro non appare roseo. Qualunque sia il risultato elettorale, sarà come quadrare il cerchio formare un governo e mettere insieme una maggioranza che lo aiuti a fare il suo mestiere.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 3/4/2008

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