Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari
Bambini ricoverati nello stesso reparto con con gli adulti? Proprio vero. Pediatria passa infatti in Medicina, ma solo con una stanza per appena due degenti. Evidentemente qualcosa non quadra rispetto alle assicurazioni date recentemente dal ministro Ferruccio Fazio al sindaco Mariano Bruno e al presidente dell'Associazione sanitaria piccole isole Nino Scirè. C'è qualcosa che non torna nell'ospedale isolano dove, secondo le indicazioni ministeriali, si sarebbero dovuti potenziare o almeno non tagliare i servizi indispensabili per una comunità insulare, dove assai spesso la vita di un uomo è legata all'elisoccorso.
Che tiri una brutta aria lo si è capito nel corso del convegno ( nella foto operatori sanitari e cittadini sabato al palacongressi) dedicato proprio al futuro del nosocomio eoliano alla presenza tra gli altri di un rappresentante dell'Agenas, l'agenzia nazionale per la sanità. Il dott. Francesco Nicotra si è limitato a dire che sin dalle prossime settimane si valuterà attentamente il da farsi, in loco, in base ai reali fabbisogni. E non è stata affatto rassicurante la dott.ssa Francesca Mulè dell'assessorato regionale alla Sanità nell'evidenziare, ad esempio, che i punti nascita con meno di 500 parti l'anno sono destinati ad essere accorpati perché il personale rischia di perdere capacità professionale. Ogni riferimento a persone e luoghi non è stato casuale. Il tutto nell'ottica del risparmio nell'ambito del quale molte prestazioni dovranno transitare dal regime ospedaliero a quello dei presidi territoriali d'assistenza, freschi d'istituzione o ambulatori.
Altro che isole, altro che luoghi disagiati e per questo da privilegiare. Tanto per cominciare, da oggi, quel che rimane del glorioso servizio di Pediatria si verificherà nel "reparto" di Medicina: ai bambini è stata, infatti, destinata una stanza, per l'esattezza la "C" , proprio al centro dell'unità operativa, di fronte a quella dei medici. Per i piccoli degenti ci saranno soltanto due letti; per le mamme al seguito appena due sedie. E i pediatri? Per il momento, salvo disposizioni future, restano senza ambulatorio. Saranno in ospedale ma non si sa bene, ancora, dove.
E non è che in Ostetricia vada meglio: ora il nido è li ma il personale specializzato è altrove. Ovviamente, sulla questione sta per montare una grossa protesta. Il comitato civico è già in fermento e CittadinanzAttiva preannuncia esposti. I bambini delle Eolie sono forse diversi da quelli di Milazzo e Barcellona, tanto per restare nell'ambito aziendale? E, soprattutto, non hanno diritto ad un'assistenza dignitosa visto che spesso i pediatri di base, come ieri per il mare mosso, non sono presenti sull'isola? Ma perché, poi, i bambini dovrebbero essere ricoverati insieme agli adulti, magari tra un vecchietto morente e un altro che urla di dolore e ancor peggio esposti ad infezioni nosocomiali? Tutto ciò, nel giorno della firma del decreto regionale da parte dell'assessore Massimo Russo che, fa notare tra l'altro il commissario Ugl per Messina, Giuseppe Mobilia, «non prevede più primariati ma solo due medici per unità». Un decreto che con i quattro posti per ricoveri brevi nel "nuovo" Mcau (Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza), di fatto sterilizza l'attuale pronto soccorso; 10 per l'area medica (medicina, cardiologia e pediatria) più 2 per il day hospital e 8 per l'area chirurgica (chirurgia, ginecologia e ostetricia) più 2 per il day hospital rispecchia, come ricordato dai consiglieri comunali Biviano (Pd) e Paino (Udc) che ringraziano per l'impegno il presidente Pippo Laccoto «le intese stabilite lo scorso 31 marzo nella Commissione servizi sanitari». Resta, però, da correre ai ripari sulle questioni relative alla organizzazione interna delle aree di medicina e chirurgia. «Tutti hanno dato la loro disponibilità, se il caso – hanno sottolineato Biviano e Paino – a far approvare un eventuale deroga al fine di prevedere spazi di degenza autonomi, garantiti da un numero sufficiente di personale medico e paramedico». Si cominci dal ripristino di Pediatria.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/18/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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