Intervistare seriamente un attore comico non è facile, durante le prove di uno spettacolo ancora meno, se poi è un grande mago scozzese….non saprai mai se quello che ti racconta è finzione o realtà. Proviamo. Al Teatro delle Vittorie, mitico Studio Rai, incontriamo Alessandro Politi, in arte il Grande Mago, che ha un suo fascino anche senza il kilt. Conosci la Sicilia? Conosco le donne siciliane. Scherzo. La conosco, ci sono stato qualche volta, il viaggio per raggiungerla è lungo, ma vale la pena per il calore del pubblico! Mi racconti un po’ di te? Nasco a teatro, sono laureato in ingegneria, ho frequentato un laboratorio teatrale, volevo fare l’attore drammatico. Come nasce la passione per lo spettacolo? Il mio babbo faceva l’animatore clown, mi sono tanto vergognato vedendolo sul palco….da volerlo emulare. Da sempre amo il palco. Ho fatto teatro serio, ma è stato un flop. Dopo un anno, nel frattempo mi sono laureato in ingegneria per la gioia dei miei genitori, ho calcato di nuovo le scene in una parte drammatica e il pubblico si è messo a ridere. Il pubblico ha scelto per me. E poi “Zelig”, ancora teatro, “Voglia d’aria fresca”… A proposito dei tuoi genitori, come hanno reagito alla tua passione per lo spettacolo? I primi anni erano molto scettici e si vergognavano, ora sono quasi orgogliosi! Come ti è venuto in mente un mago scozzese? L’ispirazione me l’hanno data Stanlio e Ollio, nel film “I legionari” dove ballano con le sottane scozzesi. Un personaggio dello spettacolo, anche di altri tempi, che ti piace? Mc Rooney, il mago comico ubriaco, che si accompagnava alle gemelle Kessler. Qual’è la caratteristica del tuo mago? E’ tirchio, non ha budget e si arrangia come può. Com’è andata questa esperienza in Rai con “Voglia d’aria fresca”? Mi sono trovato benissimo con Carlo Conti, conduttore molto “istituzionale”, con cui non pensavo di avere feeling, invece mi sono ricreduto e, pur non conoscendoci, abbiamo trovato grande empatia e sintonia! Qual’è la più grande differenza nel lavorare in televisione e in teatro? I tempi. Nel piccolo schermo è più difficile lavorare, a causa dei tempi da dover seguire, hai dei limiti e non puoi fare quello che invece puoi fare in teatro, dove hai la possibilità di interpretare il tuo show. Se potessi fare una magia con la fantasia? Regalerei un po’ più di serenità. Per concludere, dove ti piace trascorrere le vacanze? In montagna, nel verde delle Dolomiti.
Data notizia: 5/20/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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