Migliaia di precari sempre più a rischio

Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Ore decisive per i 22.500 precari siciliani, in attesa che il governo centrale conceda la deroga al patto di stabilità. Senza la deroga, infatti, i contratti non potranno essere prorogati. Molti di loro, per lo più ex articolisti, operano nelle amministrazioni comunali da oltre vent'anni con contratti annuali, triennali o quinquennali e hanno famiglie da mantenere. Eppure il rischio che a fine contratto restino senza lavoro altissimo. "Il problema - ha dichiarato l'assessore regionale al Lavoro Lino Leanza a conclusione dell'incontro a Catania con i vertici dell'Anci, dell'Urps e dei sindacati - è stato sottovalutato". La Sicilia, infatti, è l'unica Regione con un numero così alto di precari. E si è detto pronto a dimettersi se non verrà trovata una soluzione per garantire il loro futuro occupazionale. "Sono disponibile - ha detto Leanza - a rimettere il mio mandato se non saranno date garanzie a queste persone. Qui in Sicilia - ha ricordato - non c'è un sistema d'imprese in grado di assorbire tutto questo personale". Tra oggi e domani il presidente della Regione Raffaele Lombardo e l'assessore al Lavoro Leanza dovrebbero incontrare il ministro del Tesoro Giulio Tremonti nel tentativo di sbloccare la situazione. In questo momento è soprattutto l'emergenza precari delle pubbliche amministrazioni siciliane a preoccupare i sindacati perché la macchina amministrativa di quasi tutti i comuni rischia di bloccarsi. "E' necessario che il governo regionale ottenga dall'esecutivo nazionale, in tempo reale, la deroga al patto di stabilità", hanno dichiarato Ivan Ciriminna della segreteria regionale confederale di Cisl-Sicilia e Angelo Fullone, numero uno della Funzione pubblica Cisl. E oggi incontreranno i vertici regionali di Cgil e Uil per organizzare una grande manifestazione in Piazza Indipendenza, davanti la sede della presidenza della Regione, il prossimo 3 giugno. Oltre ai precari, dovrebbero parteciparvi "sindaci e consiglieri comunali, presidenti di provincia, forze politiche e singoli parlamentari". Per il sindacato "è necessario scrivere la parola fine alla piaga del precariato, stabilizzando questi lavoratori a partire da contrattisti e Lsu". Nel corso dell'incontro con l'assessore regionale alle Politiche sociali sono state sottolineate, fra l'altro, "le scelte sbagliate fatte dalla politica siciliana negli anni passati, riguardo al patto di stabilità", e è stato chiesto un "piano programmatico che punti ad aumentare l'efficienza e la produttività delle pubbliche amministrazioni nell'Isola, attraverso la razionalizzazione della spesa e la valorizzazione delle risorse umane". "In Sicilia - ha ricordato il segretario della Cgil-Funzione pubblica Michele Palazzotto - se si considerano anche gli enti partecipati a vario titolo dalla Regione, ci sonoÿquasi 30 mila precari. Stabilizzare questi lavoratori significa assicurare loro una certezza previdenziale e contributiva, ma anche garantire solidità agli enti pubblici le cui piante organiche, senza i precari, risulterebbero carenti. C'è una specificità siciliana rispetto al precariato che il governo nazionale non può sottovalutare. Dal canto nostro porteremo avanti la battaglia per la stabilizzazione fino in fondo, pretendendo dalla politica un'assunzione di responsabilità nel non creare nuove sacche di precariato". Per Antonio Ferro della Uil "bisogna smetterla coi balletti fra Stato e Regione, che alimentano solo false illusioni. E' ora di trovare soluzioni vere. La Uil è pronta a una dura azione di lotta". Se Roma non concede la deroga e non si sbloccano i Fas destinati alla Sicilia, la Regione rischia la paralisi perché ai precari delle amministrazioni comunali si aggiungeranno nella protesta anche i 25.000 forestali che, in mancanza di quei fondi, non potranno effettuare le giornate lavorative previste. Già domani molti precari, provenienti da tutta la Sicilia, invaderanno Palermo per attirare l'attenzione sul loro problema. La soluzione, però, dipende da Roma. Per la deroga al patto di stabilità, infatti, "occorre un accordo in conferenza Stato-Regioni, ma deve essere il ministero Tremonti a dare il via libera", ha precisato l'assessore Leanza.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/25/2010

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