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Secondo allarme nel giro di pochi giorni sull’uso dei fondi europei in Sicilia. Dopo la polemica sull’uso dei soldi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e la “tirata d’orecchie” dell’assessore all’economia Luca Bianchi ai dirigenti generali perché accelerino la spesa, arriva il rischio disimpegno anche nell’altro fondamentale programma europeo in Sicilia, denominato FSE (Fondo Sociale Europeo) quello destinato al lavoro ed all’integrazione al reddito ivi compresi la Formazione, il Piano giovani e così via.
La spesa certificata al 31 maggio è ferma a poco più di un quarto della disponibilità del programma. Su 1 miliardo e seicento milioni ne sono stati certificati solo 450 milioni.
“Da parte dei rappresentanti dell’Ue è venuta una netta critica rispetto alla capacità di spesa della regione - racconta Giusto Scozzaro rappresentante della Cgil nel Comitato di Sorveglianza – su obiettivi importanti come il mercato del lavoro e la Formazione professionale, attribuita alla non adeguata azione dell’amministrazione che secondo l’Ue non può essere sostituita con l’assistenza tecnica”.
Per recuperare la Regione dovrebbe accelerare notevolmente, programmando la spesa dei residui 1,2 miliardi entro la scadenza del programma prevista per dicembre di quest’anno. Una accelerazione ancora maggiore rispetto ai 100 milioni al mese previsti per il Fesr che è in arretrato soltanto (si fa per dire) di 700 milioni.
“Fatto è – sottolinea Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia- che non si può pensare di gestire la programmazione europea senza un’adeguata macchina amministrativa e senza avere chiarezza sugli obiettivi che si intendono raggiungere, che per quanto riguarda sia il Fse e il Fesr appaiono in questo momento nebulosi”. Nei giorni scorsi Pagliaro aveva sollevato il tema del fallimento degli obiettivi del Po Fesr, chiedendo al presidente della regione, di rimuovere da un lato gli intoppi alla spesa ma di chiarire nel contempo la strategia del suo governo in proposito. Quanto al piano giovani “condividiamo pienamente- affermano Pagliaro e Scozzaro- le critiche mosse alla Regione: è inconcepibile- sottolineano- che mentre l’Ue si attrezza con politiche per il rilancio dell’occupazione giovanile, la Regione tenga non spese ingenti risorse destinate agli interventi per i giovani e che si sia accumulato tanti ritardo su un’azione che un anno fa veniva proposta con carattere di emergenza”.
“Non possiamo vivere in continua emergenza!” dice il capogruppo del Pdl, Nino D’Asero, “questo perpetuo immobilismo, per quanto riguarda l’utilizzo razionale dei fondi europei deve finire. L’asfittica situazione economica della Sicilia, con i suoi precari e con i disoccupati, con la piccola e media impresa in crisi, tanto quanto comparti indispensabili per l’Isola, quali l’Agricoltura o il Turismo, non può permettersi una <
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/26/2013
dalla nostra Daniela Bruzzone
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