Le Sette Opere di Misericordia Corporali sono il tema della seconda sezione. Le Opere di Misericordia sono descritte per la prima volta da Gesù Cristo nel Vangelo di San Matteo e vengono ben presto codificate in un elenco. Nella coscienza cristiana si sviluppa infatti il senso dell’importanza della pratica dell’amore di Dio, dimostrata nell’amore per l’altro.
Tuttavia è solo nel XII secolo che viene stabilita la lista delle sette opere di misericordia, le sei citate da San Matteo (vestire gli ignudi, dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati) e seppellire i morti. L’opera più celebre è il dipinto che Caravaggio esegue a Napoli nel 1606. Il titolo dell’opera, come risulta dai documenti, è la Madonna della Misericordia, ma in uno dei suoi colpi di genio, Caravaggio unisce l’iconografia della Madonna della Misericordia con quella delle Sette Opere di Misericordia, in un simbolico dialogo tra la Vergine e il popolo misericordioso.
In mostra anche un bassorilievo di Pietro Bernini, la Carità di Guido Reni e un dipinto di Pierre Subleyras. I due grandi capolavori di Piero della Francesca e di Caravaggio, per la delicatezza e l’importanza delle opere, sono rappresentati da pannelli didattici. Fino al 27 novembre a Palazzo dei Conservatori nei Musei Capitolini.
di Daniela Bruzzone
Data notizia: 6/30/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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