"Riduzione degli assessori? Non ora"

"Riduzione degli assessori? Non ora" Gazzetta del Sud Tito Cavaleri «La Provincia non si tocca. Vi volete rendere conto che ricopre un ruolo strategico e indispensabile per il territorio?». Il numero uno di Palazzo dei leoni, Nanni Ricevuto, tiene duro e sulla ventilata ipotesi di abolizione delle province, prima cavallo di battaglia di Berlusconi durante la campagna elettorale (argomento mai ripreso in sede governativa) e ora al centro delle recenti invettive del presidente della Regione intenzionato a portarla avanti lui questa battaglia. O almeno così si è detto. «Ma se davvero il presidente vuole procedere in tal senso – taglia corto Ricevuto – perché non dare il buon esempio richiamando, invitandoli a dimettersi dalle giunte provinciali, intanto i propri assessori; mi riferisco ovviamente a quelli dell'Mpa. Io personalmente non condivido quest'impostazione. Dico di più: abbiamo preso precisi impegni con gli elettori che abbiamo il dovere di mantenere». Stesso discorso vale per quanto riguarda l'eventualità di ridurre il numero di assessori in giunta; troppi francamente. Ma Ricevuto, anche su questo punto non ha intenzione di fare passi indietro, salvo diverse indicazioni politiche. «La giunta a 15 – ricorda il presidente – rientrava negli accordi elettorali. Sfoltirne il numero, sarebbe anche in questo caso un dietrofront rispetto a un patto preciso sottoscritto con chi ci ha voluto qui ed è la stragrande maggioranza degli elettori. Tuttavia, pur non ravvedendo almeno in questo momento esigenze tali da operare tale riduzione, sono disponibile a un eventuale confronto sull'argomento». Insomma se le casse del Palazzo si trovassero in condizioni allarmanti, allora sì che potrebbe considerare tale ipotesi, altrimenti per Ricevuto va bene così. La questione rimane squisitamente politica e infatti il presidente fa sempre riferimento alle indicazioni partitiche che definisce «prioritarie». Identico approccio viene riservato in riferimento a un possibile rimpasto. Voci di corridoio darebbero infatti per certa una prossima richiesta di ingresso in giunta del gruppo Sicilia Vera, (ovvero gli ex dell'Mpa, che fanno capo a Cateno De Luca), ma Ricevuto sgombra il campo: «Finora non ho raccolto alcuna proposta in tal senso. Vediamo come si evolve il quadro regionale e poi valuteremo eventuali cambiamenti, anche vorrei ricordare che la nostra è una coalizione di governo solida. Non mi sento di immaginare tout court avvicendamenti messinesi così come sta accadendo a livello regionale. Saremo sempre pronti a trovare le giuste soluzioni, d'accordo coi partiti». La giunta provinciale di Messina, va ricordato, è più numerosa di quelle di Catania e Palermo. Sia l'amministrazione provinciale del capoluogo siciliano che quella della città etnea hanno recentemente ridotto il proprio numero di assessori. Palermo (1.245.981 abitanti) ha portato i componenti della giunta a 12; Catania (1.087.568 abitanti) è scesa addirittura a 10. Una bella sfoltita per razionalizzare la spesa. Cosa che non è avvenuta a Messina, dove a quanto pare il numero degli assessori, almeno per ora, rimarrà a quota 15, a fronte di 654.601 abitanti. Raffronti stridenti, che hanno sollecitato l'intervento del consigliere d'opposizione del Pd, Pippo Rao, il quale ha presentato a suo tempo una richiesta ufficiale a Ricevuto per ridurre i 15 assessori, suggerendo di portarli a un quarto dei consiglieri provinciali.

, a cura di Peppe Paino