Gazzetta del Sud
Leonardo Orlando
Barcellona
Tragedia di Giammoro, scatta il conto alla rovescia per delineare e concretizzare le prime certezze investigative su cause e responsabilità alla base del disastro aviatorio avvenuto nella mattinata dello scorso 12 agosto, nello spiazzale dello stabilimento della "Nuova Cometra".
Vittime i quattro occupanti del velivolo: il pilota Domenico Messina, 37 anni di Barcellona e i passeggeri, Davide Taranto, 34 anni, Giuseppe Adige, 54 anni, entrambi di Milazzo e il più giovane del gruppo, Vincenzo "Enzo" Fricia, 19 anni di Priolo. Domani scadono infatti gli 80 giorni chiesti per depositare la relazione finale dal consulente della Procura, l'ing. Giovanni Pietro Marafante, incaricato di ricostruire la dinamica dell'incidente, di accertare i piani di volo e le autorizzazioni con i sistemi di sicurezza adottati dal velivolo, un "Robin 44" targato "I- Kost", e dalla pista utilizzata per il decollo e l'atterraggio. La relazione dell'esperto dovrebbe contenere gli elementi chiesti e attesi dalla Procura per dare concretezza all'indagine – ancora contro ignoti – e per la quale si ipotizzano i reati previsti dagli art. 428 e 449 del codice penale, "disastro aviatorio colposo" a cui si aggiunge il reato previsto dall'art. 589, di "omicidio colposo plurimo aggravato dalle circostanze dei commi 1 e 3". I reati prevedono pene consistenti fino a 12 anni di reclusione. Sarà adesso lo stesso Procuratore Salvatore De Luca, dopo il recente trasferimento a Gorizia del suo sostituto Michele Martorelli che fin dall'inizio aveva seguito l'inchiesta, a dover tirare le somme di una indagine le cui conclusioni sono attese dai familiari delle vittime e dalla popolazione di Milazzo e Barcellona coinvolta emotivamente nella tragedia perché le vittime del disastro erano tutte persone conosciute e stimate.
La necessità di tempi così lunghi, è stata dettata dalla complessità degli accertamenti che il consulente della Procura, l'ingegnere Giovanni Pietro Marafante, presidente di una società aeroportuale, tra i massimi esperti italiani di aviosuperfici private e aeroporti nazionali, impegnato in numerose inchieste su disastri aerei, ha dovuto effettuare sia sui resti del velivolo e presso gli enti preposti alla sicurezza dei voli. Inoltre in questi 80 giorni chiesti per completare la perizia non sono mai cessati gli accertamenti sui luoghi dell'improvvisata pista dove – appena un mese fa – in un fondo agricolo attiguo allo stabilimento della "Nuova Cometra" è stato rinvenuto un ulteriore frammento dell'elicottero, i cui rottami sono stati sparsi dappertutto dalla potenza della deflagrazione. Alla consulenza dell'esperto, si aggiunge anche quella che è scaturita dal sopralluogo effettuato già nel pomeriggio del disastro dagli esperti dell'A.n.s.v., l'Agenzia nazionale sicurezza volo, con gli ing. Franchi e Cometa che hanno consegnato le proprie conclusioni alla Procura di Barcellona. Gli esperti hanno anche vagliato i canali e le modalità di approvvigionamento di kerosene che confluiva nel distributore privato improvvisato nella stessa area in cui si è verificato il disastro costato la vita alle quattro persone. Lo speciale carburante fornito da una società del nord, a quanto pare ufficialmente veniva considerato per uso privato, ma in realtà l'elicottero precipitato – come risulta dalle evidenze e dalle numerose testimonianze –, veniva impiegato per voli "commerciali". Il velivolo sarebbe stato utilizzato per voli charter a richiesta con le Eolie e per gli aeroporti di Catania e Reggio.
Il cerchio delle indagini si stringe comunque su quelle società e sui rispettivi responsabili che hanno avuto in uso – a qualsiasi titolo – l'elicottero precipitato di proprietà dell'imprenditore pugliese Stefano Soglia, rappresentante legale della "Rent And Fly" di Bari, società proprietaria dell'elicottero affidato in "comodato" – in cambio di uno yacht – alla società Aicon Italia srl con sede a Milano in via Largo, 13 una holding che fa capo all'imprenditore messinese Lino Siclari. L'accordo con la Aicon Italia, risalirebbe a maggio scorso, anche se a quanto pare l'arch. Lino Siclari, ricevuto il contratto non lo ha mai rispedito indietro. Prima ancora, dal 17 luglio del 2009 data in cui è stato sottoscritto il contratto di noleggio a freddo senza carburante e pilota e fino al 27 maggio scorso, il contratto era intestato alla società "Idro Lines srl" con sede a Messina amministrata da un pilota di aerei, Mauro Calvano. La società – al 67 per cento di proprietà della stessa Aicon Italia – è stata messa appena un mese fa in liquidazione. La "Idro Lines", oltre all'elicottero ricevuto grazie al cambio effettuato da una terza società del gruppo Siclari la "Airon Blu" che aveva ceduto uno yacht all'imprenditore pugliese, avrebbe gestito anche un aereo privato del presidente dell'Aicon che attualmente si troverebbe a Milano Linate.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 11/2/2010
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