Condotte, Prefetto revoca certificazione antimafia

Condotte, Prefetto revoca certificazione antimafia Roma- Il ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, ha dato disposizioni all'Anas affinché adotti "con urgenza tutti i provvedimenti previsti dalla legge relativamente ai rapporti contrattuali in corso con la Società Italiana per Condotte d'Acqua Spa, cui è stata revocata dal Prefetto di Roma la certificazione antimafia". Lo si legge in una nota della quale Di Pietro ricorda di avere segnalato nei giorni scorsi al ministero degli Interni come dalle indagini della Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria e di altri organi investigativi "era emerso uno stretto legame tra la società e la criminalità organizzata calabrese, in particolare in merito alla gestione di alcuni cantieri dell'autostrada Salerno-Reggio Calabra e della nuova strada statale 106 Jonica". "Al lavoro di indagine e verifica - ha aggiunto Di Pietro - ha dato un forte impulso anche l'attività svolta dal Servizio di alta sorveglianza per le grandi opere, che ho creato presso il ministero delle Infrastrutture due anni fa, affidandone il coordinamento a un capitano della Guardia di Finanza, e che da allora ha svolto una costante attività di prevenzione e analisi, coadiuvando il lavoro di tutti gli organismi investigativi". "Alla mia segnalazione - ha proseguito - il Ministro Amato ha risposto rendendomi noto che a seguito del parere del Comitato per l'alta sorveglianza, attivo presso il dicastero degli Interni e al quale partecipano rappresentanti del ministero delle Infrastrutture, il prefetto di Roma ha adottato, lo scorso 20 marzo, un provvedimento di diniego della certificazione antimafia nei confronti della società Condotte". Di Pietro ha dunque comunicato il tutto all'Anas, oltre che agli altri organi competenti, "affinché adotti tutti i provvedimenti del caso, in merito ai cantieri della A3 e della 106, ma anche in relazione ad eventuali altri rapporti contrattuali, gestiti da controllate o dalle concessionarie autostradali. La lotta alle mafie non va condotta solo a parole, ma con fatti e atti concreti. Non limitarsi ad attribuire gli appalti, ma controllare - conclude il ministro - con un'apposita struttura che vengano gestiti nel migliore dei modi, evitando infiltrazioni criminali, è un modo concretissimo per liberare il meridione d'Italia dalla piaga che è la mafia". Secca smentita della Società italiana per condotte d'acqua Spa alla notizia secondo cui il prefetto di Roma avrebbe revocato la certificazione antimafia il 20 marzo scorso. "La società - si legge in una nota - prende atto con vivo stupore di quanto affermato e divulgato, in quanto, paradossalmente, alla data odierna non le risulta pervenuta qualsivoglia comunicazione al riguardo, e, nella certezza che tutto verrà chiarito e risolto in tempi rapidi, confida che tutti gli organi competenti, verso cui esprime massima fiducia, agiscano nel pieno rispetto dei loro poteri". Ovviamente, per i pochi che ancora non sapessero, Condotte d'Acqua ha costituito con il comune di Lipari la Porti di Lipari Spa, per la tanto chiaccherata realizzazione della nuova portualità di Lipari da 75 milioni di euro. Sui procedimenti adottati per la costituzione della Porti di Lipari é stato presentato un ricorso al Tar dalle forze di centrosininistra.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/3/2008

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