Andare a scuola a Filicudi non è più un obbligo

Andare a scuola a Filicudi non è più un obbligo Gabriella Federico Dopo diverse segnalazioni e proteste di ogni genere da parte dei genitori dell’ isola di Filicudi e della Legambiente si è verificato, nell’ ultimo decennio, un leggero miglioramento nel campo dell’ istruzione, concretizzato nel 2005 con la costruzione dell’ edificio scolastico in contrada Liscio. Oltre alla mancanza di un fax e di qualche altro strumento e/o materiale didattico, la scuola dell’ isola presenterebbe tutte le carte in regola per adempiere alla funzione educativa alla quale è preposta, munita persino di linea “adsl” sempre attiva consentendo un più veloce e aggiornato scambio con la terraferma e con l’ intera realtà eoliana. Nessuno ostacolo quindi, se non fosse che recentemente l’attuazione della legge Gelmini sulla pluriclasse avrebbe di nuovo peggiorato la situazione, moltiplicandone i disagi. Lo scorso anno è stata persino installata, grazie alla donazione da parte del Ministero della Pubblica Istruzione la “LIM”, la lavagna interattiva che permette, un ausilio e un perfezionamento delle attività didattiche ma soprattutto un confronto in video-conferenza con le altre scuole. La presenza della “LIM” aveva fatto sperare nella possibilità dei ragazzi di proseguire e di frequentare, in video-conferenza appunto, collegando il CPE dell’ isola con l’Istituto Tecnico - Commerciale di Lipari, il primo biennio delle scuole superiori, reso ormai obbligatorio ben undici anni fa dalla Riforma Moratti , ma che sinora nessuno ha mai potuto ottemperare all’ obbligo, vuoi per problemi dei trasporti, vuoi per problemi di natura economica. Dal luglio di quest’ estate non si parlava d’altro e i genitori dei soli due iscritti nell’ A.S. 2010/2011 palesavano entusiasmo e speranzose possibilità sull’attuazione del progetto formativo. Rimandatane la realizzazione della “scuola a distanza” ai primi giorni di Novembre, con la riserva che per soli due giorni settimanali gli alunni avrebbero dovuto compiere la verifica in sede a Lipari, si scopre increduli, che la presunta scuola sarebbe solo frutto di fantasie degli isolani e non altro. All’ennesima e scandalosa delusione dei cittadini, considerando che l’ aliscafo non effettua la linea giornaliera delle 7,00, considerando che il programma scolastico seguito dall’ Istituto è avanti di oltre due mesi, e considerando che l’ ampliamento della Scuola Media fino ai 15 anni è una legge nazionale estesa fino alle località di mare, la comunità tutta si chiede se sia giusto che in caso di violazione dell’obbligo di frequenza rispondano penalmente solo i genitori e gli alunni e non gli enti preposti che costituzionalmente devono garantire il sacrosanto diritto allo studio.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/30/2010

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