Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari
La tensione per la vicenda mega porto, in un'isola dove da venticinque anni si disputa una guerra tra baronie politiche che non la fanno crescere, lasciandola tra le ferraglie degli approdi esistenti, rischia di salire alle stelle e di generare un pericoloso, ed a questo punto, forse, inevitabile conflitto tra poveri.
Mano pesante, in questo senso, dell'avv. Alfio Ziino che in una lettera inviata al Dirigente del terzo settore del Comune di Lipari e al comandante del locale Ufficio Circondariale marittimo ha chiesto di conoscere se i pontili galleggianti dell'isola ancorati a corpi morti o dotati di passerelle collegate ad opere murarie, sono muniti di concessione edilizia; e, ove non lo fossero, se si è provveduto alla dovuta denunzia alla Procura della Repubblica competente per i reati riscontrati.
Ziino ha fatto presente che la Corte di Cassazione con sentenze univoche " numeri 21413/2010 Sezione 3 Penale, 13705/2006 Sezione 3 Penale, 8920/2001 Sezione 1 Penale, 1597/2000 Sezione 3 Penale e 354/2000 Sezione 3 Penale, ha acclarato che i pontili galleggianti realizzati mediante l'ancoraggio di corpi morti e/o collegati mediante passerelle fissate ad opere murarie, necessitano del permesso di costruire (già concessione edilizia), essendo insufficiente la mera autorizzazione comunale».
Il legale eoliano ha aggiunto che «le medesime pronunzie rilevano che la stagionalità dei predetti pontili non implica la precarietà degli stessi, affermando altresì la legittimità dei loro sequestri preventivi». Ziino ha, anche chiesto al Circomare Lipari, «ove ovviamente i pontili indicati risultassero illegittimi, di conoscere se le relative autorizzazioni di competenza siano state revocate o , se stagionali, se verranno rinnovate». È chiaro che la lettera prende di mira, in particolare, le strutture dislocate lungo la baia di Marina lunga, zona interessata nel progetto preliminare dalla realizzazione di un porto turistico con muraglioni alti dal piano di calpestio 2,30 mt (e non 4,00). I gestori secondo le intenzioni della Lipari Porto Spa entrerebbero a far parte della società con le loro quote, ferme restando le misure o i paletti a garanzia di queste attività, fissati dal Consiglio comunale di Lipari nel 2007. Frattanto, sulla questione, si registra la concreta discesa in campo della deputazione regionale del Pd. In una interrogazione parlamentare sul mega porto di Lipari agli assessori al Territorio, alle Infrastrutture e al presidente della Regione, gli onorevoli Filippo Panarello, Francesco Rinaldi e Roberto De Benedictis hanno evidenziato come «l'ipotesi di costruire un mega porto a Lipari è inaccettabile dal punto di vista dell'impatto ambientale, e appare irregolare dal punto di vista delle procedure adottate dal Comune».
L'interrogazione – si legge in una nota – è stata presentata dai parlamentari del Pd a seguito delle tantissime perplessità sollevate dal progetto preliminare all'interno della comunità eoliana per le ricadute economiche e sociali e nell'opinione pubblica nazionale, in considerazione del fatto che le Isole Eolie rientrano nella lista Unesco del "patrimonio mondiale dell'umanità". «Auspichiamo – concludono gli esponenti del Pd – che accantonata un'ipotesi chiaramente irrealizzabile si possano promuovere, nell'ambito del piano regolatore dei porti e in un quadro di assoluto rispetto per l'ambiente, interventi che puntino a migliorare le infrastrutture portuali a Lipari e nelle Eolie, e non a favorire interessi privati».
Al di là dei sostanziali e anche complessi aspetti burocratici che alla Regione stanno tenendo in stand-by l'iter per l'accordo di programma c'è un orientamento politico, tra le file della maggioranza che si va facendo sempre più spazio. E cioè, sì ai porti turistici ma a patto che la Lipari Porto realizzi un vero porto commerciale Sottomonastero.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/23/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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