Sinfonia d'autunno al Teatro Eliseo

“Ci sono donne così. Rifiutano di essere disturbate dai loro figli. Non vogliono perdere tempo con i loro problemi. Hanno la loro vita, la loro carriera. Tutto il resto non conta. E’ di una donna così che ho voluto parlare” così spiegava Ingmar Bergman. Al Teatro Eliseo fino al 4 maggio Rossella Falk e Maddalena Crippa, due attrici di fama internazionale, diverse per generazione ed esperienze, ma accomunate da una grande versatilità e dal gusto per la sfida, sono la coppia di donne antagoniste di Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman, diretto da Maurizio Panici. Nella pellicola del regista svedese i ruoli erano affidati rispettivamente a Ingrid Bergman e Liv Ullman. Sinfonia d’autunno scandaglia il complesso e spesso irrisolto rapporto madre figlia. In una casa in riva al mare norvegese due donne, Charlotte la madre, affermata pianista, elegante, mondana, ed Eva la figlia, introversa e dimessa, sposata senza passione al pastore protestante Viktor, dedita ai suoi doveri tra casa e canonica, si incontrano dopo sette anni e si affrontano. Trentasei ore, tanto dura il duello - verbale ed emotivo - tra Charlotte e Eva, unico testimone Viktor. Trentasei ore in cui odio e amore, i sentimenti che hanno segnato l’intera relazione tra madre e figlia, si alternano e si intrecciano in maniera contraddittoria. Charlotte parla delle proprie amarezze e solitudini, le svela alla figlia, lo fa probabilmente per la prima volta senza maschere. Ma Eva non l’ascolta e le rovescia addosso il rancore di tutta una vita, determinata a farle sentire il peso delle sue colpe. Il perdono tra le due sembra impossibile, il rapporto fallito, ma il cordone ombelicale non si spezza: “non si finisce mai di essere genitori e figli”. Il mattino vede la partenza anticipata di Charlotte, partenza che non chiude però in modo univoco la vicenda. “Sinfonia d’autunno” è e rimane una “storia d’amore” speciale tra due donne descritte da uno dei più grandi “esploratori” di sentimenti che il secolo scorso ci ha regalato e che non ci offre un finale consolatorio: tutto resta aperto, non è detto se le due donne si riconcilieranno. La scena abbagliante concepita da Aldo Buti esalta ancora di più la notte in cui le due protagoniste portano alla luce i fantasmi e le ombre del passato e lo spazio viene scandito solo da luci che impietosamente traghettano le due protagoniste verso il culmine del loro incontro. All’Eliseo dal 15 aprile al 4 maggio.

, a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 4/11/2008