Gazzetta del Sud
PALERMO-«Sul governo politico aspettiamo cosa deciderà l'Assemblea del partito convocata per giorno 13, poi chiederemo un incontro al presidente Raffaele Lombardo e ai partiti della coalizione». Lo dice il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, a conclusione della riunione del Gruppo, un'appendice del dibattito cominciato il giorno prima utile a scongiurare l'ipotesi scissione avanzata da un deputato della corrente "Innovazioni" e a ricreare condizioni di maggiore dialogo e collegialità, dopo le accuse al capogruppo Antonello Cracolici di gestione autoritaria. Ma Lupo ha ricordato che è giusto vi sia nel Gruppo una guida autorevole, così invitando tuti al rispetto dei ruoli. E dall'assemblea di giorno 13 dovrebbe scaturire la richiesta al governatore di un esecutivo formato da politici, scartata invece dal Nuovo Polo che con i coordinatori di Fli, Udc e Api (Scalia, D'Alia, Bonomo) ha ribadito un chiaro no.
Ma sull'ipotesi ieri ha corretto il tiro lo stesso Lombardo che nel suo blog scrive: «Ritengo che si possa organizzare un governo che prepari le elezioni da parte di quelli che attorno a me, presidente in carica, vogliono impegnarsi in un cartello che si presenti unito alle elezioni alla luce di questo grande sforzo riformista e di cambiamento nel quale il Pd è stato in prima linea. Capisco quanti ostacoli e quanti avversari abbia trovato il Pd al proprio interno e all'esterno – aggiunge – avversari che fanno il gioco della restaurazione del vecchio sistema, consapevolmente o no, o perchè sono legati da patti trasversali con il Pdl e dintorni o perchè vivono questo sforzo di cambiamento e di riforma come un incubo perchè qualche paladino possa salvaguardare intatte le proprie prerogative e mantenere credibili le proprie prediche. Uno sforzo e un travaglio profondi». «Attorno agli interessi sporchi che purtroppo sono stati privilegiati nei decenni - aggiunge - gli uomini e i partiti si dividono e si spaccano tra quanti si sentono in coscienza di battersi contro gli interessi, le comodità, il quieto vivere, le carriere facili e quanti preferiscono che le cose restino come sono». «Quindi, un dibattito profondo che non ha riguardato solo il Pd ma un po' tutti i partiti compreso il mio e l'impegno e la volontà di stringere sulle cose un patto che deve ricevere dagli elettori la legittimazione per poter essere rappresentanti di uno sforzo di cambiamento, al governo o all'opposizione, perchè il percorso di questi mesi possa continuare».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/3/2011
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