Terzo Polo alla verifica delle urne

Gazzetta del Sud Francesco Santoro PALERMO In attesa del verdetto di Milano su cui sono puntati i riflettori della politica perchè il dato sarà determinante e significativo in uno con gli altri comuni dove si vota, entra nel vivo la campagna elettorale per le amministrative siciliane che si svolgeranno due settimane dopo, cioè a fine mese. Il dato delle amministrative nazionali è importante nel suo complesso visto che sono chiamati a votare oltre undici milioni di elettori; quello siciliano è decisamente meno indicativo dal momento che si andrà alle urne in appena 28 comuni, di cui un solo capoluogo, Ragusa. Tuttavia, dato il momento che attraversa la politica regionale diventa pur nel suo piccolo un segnale che potrebbe essere non trascurabile. Ieri in Sicilia due segretari di partito, Lorenzo Cesa dell'Udc e Nichi Vendola di Sinistra e libertà hanno avviato un tour elettorale toccando diverse tappe. Cesa assicura: «Staremo in gioco fino in fondo partecipando anche ai ballottaggi e facendo decidere alle dirigenze della periferia. In molti centri il Terzo Polo gioca le partite per vincere; questo appuntamento è per noi un test per capire il lavoro fatto in poco tempo». Parlando delle alleanze, Cesa, ha confermato che non c'è alcun accordo con il Pd e che si sta lavorando «a una piattaforma omogenea, che vada oltre le sigle Udc, Fli, Mpa e Api che guarda con attenzione al volontariato e all'associazionismo. C'è bisogno di cambiamento: da 16 anni assistiamo a grandi promesse seguite da scarsissimi risultati». Vendola, fortemente critico nei confronti dell'esperienza Pd al governo. «In Sicilia invece di analizzare le sconfitte, una parte del centrosinistra ha deciso di giocare la propria partita sul terreno dell'avversario: ma quella sensazione di vittoria è solo una droga, finisce per potenziare il nemico, il suo cinismo, le sue logiche clientelari. Il trasformismo uccide la sinistra». E ancora: «Mi sembra che la questione morale venga gestita con troppa nochalance» «Se il centrosinistra - ha aggiunto - non può che mettere al centro del proprio programma di cambiamento la lotta alla precarietà, chi è d'accordo con questo programma è il benvenuto. Se si parla sempre e soltanto degli uomini del ceto politico, e non di progetti e bisogni del Paese, penso che non ci muoviamo molto. Poi l'espressione del Terzo Polo a Roma comprende Fini e Casini, ma in Sicilia si tende a collocare anche Lombardo» Non è convinto dell'analisi il capogruppo Pd all'Ars Antonello Cracolici: «E' davvero curioso che l'amico Vendola definisca "laboratori politici" le esperienze che vedono al centro gli uomini di Sel, mentre il resto viene classificato come "opacità". La vicenda siciliana, piaccia o meno a Vendola ha messo in crisi il centrodestra e ha aperto nuovi scenari, in Sicilia e nel resto d'Italia. Pian piano anche gli amici di Sel arriveranno a comprendere il valore dell'azione politica del Pd, e di ciò che sta avvenendo nell'isola». Il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo trova «di buon senso le dichiarazioni di Vendola che si riferiscono al dialogo col Terzo Polo purchè serva a realizzare riforme per cambiare la Sicilia e l'Italia. L'alleanza costituente che proponiamo - ha continuato - include tutti i partiti del centrosinistra che devono condividere, in particolare in Sicilia, un programma di cambiamenti radicali per il lavoro e lo sviluppo produttivo per costruire una svolta politica capace di andare oltre l'agonizzante berlusconismo per il futuro della nostra regione. L'esperienza che stiamo portando avanti sta dando alcuni risultati positivi sotto il profilo politico, economico e sociale, dopo molti anni di malgoverno della destra berlusconiana e cuffarista». A stroncare l'analisi del leader di Sel è il senatore dell'Mpa Giovanni Pistorio: «Dal presidente della Regione Puglia arrivano giudizi strumentali, che vanno ben oltre il cinismo. È una posizione, la sua, che alla fine ha un unico risultato: trasformare la sua sinistra nel miglior alleato, vera e propria stampella, dell'Italia pensata dal Cavaliere. Il metodo di Vendola è lo stesso dei detrattori di Lombardo nel centrodestra e consiste nello strumentalizzare una vicenda giudiziaria estremamente complessa, tutta ancora da valutare e che alla fine, siamo certi vedrà emergere l'assoluta trasparenza e linearità di ogni comportamento del presidente che ha operato per le grandi riforme».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/15/2011

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