Gazzetta del Sud
No secco di Gianpiero D’Alia ad ogni ipotesi di rimpasto del governo regionale in carica, sostituendo
alcuni assessori tecnici con dei politici, e alla collaborazione con partiti i cui rappresentanti fanno parte del governo
Berlusconi. Nello specifico, il riferimento è a Gianfranco Micciché, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
e al suo Fds. Occasione del confronto fra il leader siciliano dell’Udc e il fondatore di Forza del Sud, la presentazione
a Palermo del libro “La Sicilia prima di tutto” dell’ex vicepresidente della Regione Michele Cimino.
«Il dibattito sul governo politico – ha detto D’Alia riprendendo talune voci ricorrenti in questi giorni nei corridoi dei
palazzi della politica – è stucchevole. Certo – ha aggiunto l’uomo che ha dato nuova forza all’Udc dopo la scissione
dell’area che fa riferimento al ministro Saverio Romano – se dovesse esserci la necessità di effettuare un tagliando all’attuale esecutivo, non ci sottrarremo. Ma, in questo momento, le priorità vanno alla risoluzione dei problemi dei siciliani».E, per il senatore D’Alia, di cui in questo momento il mondo della politica deve occuparsi è la manovra di 605 milioni per l’assestamento del bilancio allo studio dell’assessore all’Economia Gaetano Armao, che già oggi dovrebbe essere portata all’esame della giunta di governo, per essere approvata prima della sospensione dei lavori dell’Ars per le ferie estive. La manovra, improntata al massimo risparmio e al taglio dei costi della politica, dovrebbe prevedere,
stando alle indiscrezioni circolate, anche l’accorpamento dei servizi amministrativi dei comuni con meno di cinquemila
abitanti. «Parlare di governo politico in questo momento – ha detto il coordinatore regionale dell’Udc – non ci interessa. Dal governo centrale sono stati tagliati 2,5 miliardi alla Sicilia ed è necessario mettere in sicurezza i conti della Regione, salvaguardando il ceto medio e le famiglie». Quindi, in riferimento alla richiestadel sottosegretario Micciché che ha invitato il presidente della Regione Raffaele Lombardo a rompere con il Pd per ripristinare il rapporto di collaborazione con Fds, D’Alia ha dichiarato: «Con Miccichè ho sempre avuto ottimi rapporti personali, ma sotto il profilo politico è necessario che abbandoni l’appoggio al governo Berlusconi, che è il frutto di un patto di potere fra il premier e
Bossi». Per il fondatore di Fds, subito intervenuto per precisare il suo pensiero, l’invito a Lombardo sarebbe stato, però, soltanto “una provocazione”. Forse non troppo, visto che subito dopo ha precisato: « Se Lombardo rinuncia al Pd, allora io potrei riconsiderare il sostegno al presidente. Potrei anche impegnarmi per fare tornare il Pdl». Rivolto a D’Alia ha, quindi, aggiunto: «Io col Terzo polo posso anche collaborare. Impossibile che lo faccia con i democratici. democratici
». Nel pomeriggio, intanto, Sala d’Ercole riapre i battenti per completare l’esame ed approvare il disegno di legge di iniziativa dell’assessore alle Attività produttive Marco Venturi per la riforma delle Asi, che verranno sostituite dall’Irsap,
l’istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. La cancellazione delle 11 Asi siciliane, secondo uno studio
dell’assessorato competente, dovrebbe comportare per la Regione un risparmio di quattro milioni e 200 mila euro.
Con loro, infatti, dovrebbero essere soppressi anche 800 incarichi di componenti dei consigli generali, 33 revisori dei
conti e 100 componenti dei consigli direttivi. Al loro posto l’Irsap con un consiglio d’amministrazione di soli cinque consiglieri e una consulta regionale di nove esperti. Gli annunciati tagli, com’è facile intuire, hanno fatto sì che il disegno di legge, depositato all’Ars nel settembre dello scorso anno, dopo aver fatto la spola per mesi tra la commissione di merito e la commissione finanze, si pervenuto in aula solo qualche settimana fa e solo nella precedente seduta, dopo la presentazione di un paio di emendamenti a firma congiunta dell’assessore Venturi e del presidente della Regione, ha potuto decollare. Nell’ultima seduta, infatti, sono stati approvati 11 dei 38 articoli. In questo disegno di legge, inoltre, è stata inserita la norma che sblocca il credito d’imposta per le imprese.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/26/2011
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