Giovanni Rosa
Ho scritto che in certi casi contro leggi e interpretazioni inique delle stesse è compatibile una disobbedienza civile. Non intendo associarmi alle battaglie dei no tav ma la lettera della Dott.ssa Lazzaro rappresenta la voce di migliaia di contadini siciliani che improvvisamente si trovano con il “cappio al collo” nella totale indifferenza di chi li rappresenta.
Il pensiero va ai noccioleti dei Nebrodi e alle ultime piantagioni dell’albero del manno, fino a ogni piccola coltura tenuta viva da indomiti e laboriosi contadini che con fatica riescono a integrare un magro reddito o altrimenti a proprietari di più ampie estensioni che intendono mantenere valori di famiglia.
L’assurdo non è la legge ma la interpretazione della legge che da un giorno all’altro codifica come rifiuti dei semplici materiali di combustione o di riciclo bio agricolo che da millenni nella stufa o nei campi venivano smaltiti con il fuoco.
La forca per ora non è attiva, occorre costituire un comitato di legali capaci di contestare la errata interpretazione della legge, a supporto di tutti coloro che nella loro posizione istituzionale, vedi il Sindaco Lo Schiavo, possono emanare in tempi brevi direttive temporanee locali di salvaguardia e programmare nel futuro sistemi di compostaggio e trattamento, non di rifiuti, ma di materiali biologici, in collaborazione con i relativi assessorati, sempre che qualcuno risponda!!!!
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/27/2011
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