Filicudi- Dopo quello di Basiluzzo a Panarea per una peschiera semi sommersa dell'età romana, un altro itinerario archeologico subacqueo sarà, a breve, realizzato nei fondali eoliani e in particolare a Filicudi. In quell'area di Capo Graziano, ancora ricca per fortuna di relitti e reperti (come i tanti carichi di anfore esposti al Museo di Lipari), saccheggiata fino all'anno scorso come documentato dalle immagini del Rov, il robot impiegato dai carabinieri del Noe di Palermo. «Mi impegno a realizzare il percorso entro l'estate» ha assicurato alla "Gazzetta" il direttore della Soprintendenza del mare di Palermo, prof. Sebastiano Tusa, che attende soltanto i 31 mila euro stanziati dall'assessorato al Turismo. «Una volta ottenuti i fondi lo realizzeremo con la stessa metodologia utilizzata già per altri siti da Cefalù a Ustica da Levanzo a Pantelleria. Collocheremo cioè dei gavitelli di ingresso con un cima che porterà subacquei e turisti in genere fino a una profondità di trenta metri. Da questo limite, previsto tra l'altro per legge, si potrà vedere quello che c'è giù e cioè, marginalmente, il relitto "Rocky" , il relitto F, i cannoni e cosi via». Lungo il percorso si troveranno dei cartelli con delle didascalie oltre a delle schede visibili sott'acqua che spiegheranno le caratteristiche di questo viaggio nella storia delle Eolie.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/11/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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