Premio speciale a "Fughe e approdi"

Premio speciale a "Fughe e approdi" Michele Merenda SALINA - Annecy Cinéma Italien 2011 assegna il premio speciale della giuria a "Fughe e approdi" di Giovanna Taviani. Dopo le grandi soddisfazioni delle cinque edizioni del SalinaDocfest (soprattutto l’ultima, molto articolata), di cui la Taviani è ideatrice e direttore artistico, ecco che viene premiata quella che è una crociera fantastica attraverso le Isole Eolie, sulla barca di “Figliodoro” che aveva già accompagnato i protagonisti di Kaos dei fratelli Taviani (1984). Fra questi, c'era anche la piccola Giovanna, in quella che è ritenuta una delle scene più suggestive ricreate dai due registi. Partendo proprio da quella scena, nel documentario l’autrice rivisita le isole tanto amate di cui si è sempre dichiarata figlia d’adozione, in un viaggio affascinante, costantemente in bilico fra cinema e realtà. Una sorta di diario in cui la regista mischia ricordi propri con quelli dei film che un tempo hanno reso famose le Eolie nel mondo, come “Vulcano” di Dieterle, “Stromboli” di Rossellini, “Caro Diario” di Moretti, “Il Postino” di Radford o “L’Avventura” di Antonioni. Immagini suggestive in bianco e nero (come quelle che raffiguravano il dramma dei lavoratori della pomice che sarebbero poi stati affetti da silicosi) sono state alternate in un ritmo serrato ad altre dai colori saturi, appositamente per sottolineare la “soggettività” di colui o colei che ricorda. Un documentario composto da cinque episodi. Cinque piccoli film assemblati in un montaggio veloce e moderno, dedicati ad altrettante isole: Lipari, Vulcano, Stromboli, ovviamente Salina e Panarea. Ed in tutto ciò, le testimonianze degli abitanti, attori nella parte di loro stessi, che descrivevano le proprie vicissitudini ed allo stesso tempo le sensazioni provate stando vicino a personaggi come Anna Magnani, Ingrid Bergman, Massimo Troisi o Monica Vitti. Curiosità, aneddoti (chi sapeva che Anna Magnani passava tanto tempo da sola a curare i cani eoliani?) e fatti di una grande rilevanza storica, come ad esempio la fuga dal confino liparese dei prigionieri politici Lussu, Nitti e Rosselli. Tutte figure carismatiche, che raccontate dagli eoliani appaiono nel loro lato più umano. «È stata una sorpresa tanto grande quanto inaspettata – ci ha detto Giovanna Taviani –; proprio non pensavo di essere premiata in un festival talmente prestigioso, che ormai vanta una tradizione di ben 25 anni. Nella sezione dove partecipavo c’era tutto il meglio del documentario italiano. Non mi aspettavo questo riconoscimento anche perché il mio lavoro è più metaforico rispetto ad altri. Mi ha fatto molto piacere – ha sottolineato – di ricevere il premio speciale della giuria per aver saputo ricreare la memoria del Paese senza essere nostalgica».

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/8/2011

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