Gazzetta del Sud
PALERMO Nuovo attacco del sindacato dei regionali e secca replica del direttore generale dei beni culturali.
Il Cobas/Codir, sindacato autonomo che rappresenta il maggior numero dei 18mila dipendenti regionali cita il caso di una dirigente del polo museale di Catania diventata capo dell'unità operativa per i beni storici-artistici alla Soprintendenza etnea: «una promozione che ha comportato per la dirigente Luisa Paladino un sostanzioso aumento dell'indennità aggiuntiva, da 5.164 a 15.494 euro. La firma sul contratto l'ha apposta il marito della stessa dirigente: Gesualdo Campo, direttore del dipartimento Beni culturali della Regione. Risulta, inoltre - sostiene il Cobas/Codir - che Campo retribuisce in modo difforme alcuni dirigenti sottoposti (come ad esempio quelli di Palermo e di Catania), sebbene siano assegnati alla stessa identica tipologia di incarico».
Immediata la replica dell'arch. Campo: «Nessun favoritismo, anzi per la discrezione che caratterizza la mia famiglia», la dirigente Luisa Paladino è stata «penalizzata dal suo essere mia moglie. A fronte di tanti suoi colleghi storici d'arte di pari anzianità da anni dirigenti di aree o servizi - scrive Campo - lei rimane dirigente di unità operativa di base da oltre 10 anni. Mia moglie si è candidata, a seguito di atto d'interpello, su Catania, piuttosto che su Palermo, con i conseguenti disagi familiari, solo ed esclusivamente per spirito di servizio verso l'amministrazione regionale. Come già tra il 1999 e il 2001, quando io fui Soprintendente di Ragusa e lei rimase a Messina».
Campo respinge anche le critiche del sindacato rispetto a presunti trattamenti economici differenti adottati per dirigenti che svolgono uguali incarichi ma in città diverse.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/14/2011
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