Palermo – Le malattie oncologiche rappresentano in Sicilia, come in Italia, la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari ed impegnano il sistema ospedaliero regionale per oltre il 9% di tutti i ricoveri.Su un milione e 200 mila ricoveri annui, infatti, oltre 111 mila (il 9,3%) sono dovuti proprio a terapie di carattere oncologico. Secondo i dati dell’Ispettorato sanitario della regione ogni anno le strutture sanitarie dell’isola sono impegnate in cure oncologiche per 70.000 pazienti mentre i nuovi casi annui si attestano, in media, fra i 18 ed i 20 mila.Il sistema di diagnosi e cura in Sicilia funziona a macchia di leopardo, basti pensare che il piano della salute prevede che il sistema sia dotato di una radioterapia ogni 250.000 abitanti, dunque la Sicilia dovrebbe averne fra le 20 e le 22 mentre ne conta soltanto 9. L’analisi dei dati di sopravvivenza rilevati in un periodo fra i 3 e gli 8 anni successivi al buon esito delle terapie chirurgiche o farmacologiche intraprese in regime ospedaliero, poi, dimostra una forte oscillazione legata a fattori territoriali. Per fronteggiare queste diversità territoriali occorre riesaminare il sistema di diagnosi e cura e metterlo i dipartimenti oncologici in rete fra loro. Il piano dell’Ispettorato regionale sanitario prevede una struttura precisa ed attrezzata suddivisa in Unità Operative Complesse (U.O.C.) di oncologia, ovvero i tradizionali reparti ospedalieri; dipartimenti oncologici di II livello, Dipartimenti oncologici di III livello ed un polo oncologico di riferimento che dovrà nascere a Messina e la cui realizzazione è ancora alle fasi iniziali.La rete dovrà operare dal basso ovvero iniziando dall’analisi della diffusione dei tumori. Per far ciò è già operativo da anni il registro tumori di Ragusa. Sono in fase di start up, invece, quelli di Catania,. Messina, Siracusa, Palermo e Trapani. Con questa rete, in parte già attivata ed in parte in fase di attivazione, si copriranno i tre quarti del territorio siciliano ed un’area comprendente quasi la metà della popolazione residente. Prossima fase sarà l’attivazione di analoghi registri tumori a Caltanissetta, Enna ed Agrigento. Acquisita la conoscenza del fenomeno si potrà meglio modulare la macchina. Occorre sempre iniziare dai vari livelli di prevenzione, primaria e secondaria, per portare il minor numero possibile di pazienti alla fase della malattia conclamata. Ma la conoscenza del fenomeno permetterà di meglio registrare il sistema anche per intervenire nei confronti dei casi diagnosticati che necessitano di terapie avanzate. Per i casi che non possono essere affrontati in via preventiva, la rete oncologica consta delle U.O.C. distribuite sul territorio, di Dipartimenti oncologici di II livello a Trapani, Agrigento,. Siracusa (Dipartimento interaziendale fra l’Ospedale Umberto I e l’Azienda territoriale), Gela-Caltagirone in fase di sturt up, e policlinico di Catania, mentre Dipartimenti di III livello nelle aziende ARNAS Civico di Palermo me Garibaldi di Catania, Policlinico di Palermo, OMPA di Ragusa e convenzionato presso La Maddalena di Palermo. Centro di riferimento sarà il polo oncologico D’Aquino di Messina.“Solo facendo dialogare fra loro le strutture che si occupano di diagnosi e cura delle malattie oncologiche – dice Saverio Ciriminna dirigente generale dell’Ispettorato sanitario della Regione - si può garantire al paziente oncologico, una diagnosi precoce che di per se stessa è un elemento di maggiore aspettativa di vita e migliore qualità della vita e la migliore terapia possibile nei centri più adatti per le specifiche esigenze”.
“La rete oncologica è certamente un elemento avanzato per garantire al paziente oncologico terapie adatte e qualificate. E’ questa la direzione in cui bisogna lavorare per perseguire un miglioramento complessivo del sistema - dice Carmelo Iacono Presidente eletto dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM) – ma non basta. Occorre creare le strutture ed attrezzarle opportunamente per garantire continuità e qualificazione dell’attività di contrasto alle malattie oncologiche”.
Domani i lavori della settimana “Sicilia in Salute” proseguono sempre all’Hotel Palace di Mondello affrontando i temi della nuova rete dei trapianti e, dal pomeriggio, delle malattie cardiovascolari.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/26/2008
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