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"Il servizio idrico torna alla gestione pubblica: e' stato rafforzato il ruolo pubblico nel governo dei servizi in conformita' con le disposizioni giuridiche comunitarie e nazionali". Lo dichiara Fabio Mancuso, presidente della commissione parlamentare Ambiente e Territorio dell'Assemblea regionale siciliana, a conclusione dell'esame del disegno di legge. "La Commissione ha lavorato con grande impegno - dice - sulla scorta dell'esperienza maturata in Sicilia sulla gestione
del servizio idrico oltre che sulla base della proposta d'iniziativa popolare presentata". "Le novita' del testo - spiega - si sintetizzano nell'istituzione dell'Agenzia regionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acque che, tra l'altro, ha il compito di provvedere alla programmazione di un uso sostenibile del territorio, alla ricognizione dei siti inquinati, all'uso energetico delle risorse idriche".
L'Agenzia, con personalita' giuridica di diritto pubblico, si occupera' anche del finanziamento del servizio idrico integrato con specifiche risorse regionali e mediante la riscossione delle tariffe, garantendo comunque il fabbisogno di acqua alle famiglie indigenti attraverso un fondo speciale. Essenziale il ruolo di Comuni e Province che partecipano obbligatoriamente all'Agenzia e ne assumono le deliberazioni senza ulteriori passaggi attuativi. L'Assemblea dei sindaci, su base provinciale, avra' tra i propri compiti quelli di adozione del piano d'ambito e di organizzazione del servizio. "All'Aula parlamentare - conclude Fabio Mancuso - consegnamo il testo sulla gestione del servizio idrico che, finalmente, da' attuazione alle disposizioni della legge nazionale 191/2009 attraverso i modelli di affidamento previsti dall'ordinamento europeo".
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/22/2012
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