Salina con il vento in poppa

Salina con il vento in poppa Salina- E chi la ferma più l'isola delle cinque vele. E' il comune di Santa Marina ad essersi aggiudicato il prestigioso riconoscimento di Legambiente ma è pur sempre l'isola che va avanti, con le altre due comunità di Malfa e Leni, intenzionate a valorizzare le loro potenzialità per fare dell'antica Dydime l'oasi della bella vita. Tutti per uno, insomma, e uno per tutti come già dichiarato dal neo sindaco di Santa Marina, Massimo Lo Schiavo. Uno che, evidentemente, vede e crede nell'adozione di una strategia univoca con gli altri due primi cittadini Antonio Podetti ( Leni) e Salvatore Longhitano ( Malfa), come del resto dovrebbe essere, per incentivare il turismo d'elite e l'imprenditoria locale a spiccare il volo. Le premesse ci sono tutte. Il campanilismo, del resto, è roba vecchia, d'altri tempi. Come l'uso, improprio, del termine " sviluppo". Salina, fino a prova contraria è già sviluppata. Semplicemente perchè è sempre rimasta a dimensione d'uomo. Strano per un'isola, ma vero. Un esempio su tutti: qui i nuovi alberghi non sono stati concepiti esclusivamente per il business e quindi per aumentare l'offerta dei posti letto, ma per far entrare il turista nella dimensione eoliana e quindi nella cultura, negli usi e nei costumi di queste antiche terre. Altrimenti altro che cinque vele e quattro petali per la qualità dei servizi. Azzeccata, in tal senso, la motivazione alla base del premio di Legambiente per Santa Marina, " comune che riesce ancora a conservare il fascino di un luogo profondamente segnato da una storia antica. Conserva importanti testimonianze materiali legate alle attività marinare e a quelle agricole che forniscono prodotti di assoluta eccellenza come i capperi e il vino, oltre a un mare splendido e a belle spiagge". Tradotto in parole povere, un'isola che riesce a conservare le propria identità. Non resta altro che completare il processo di rilancio, avviato già da qualche anno, nel panorama delle offerte nazionali ed internazionali. Gli elementi trainanti sono sempre gli stessi: l'ambiente, il settore agroalimentare e la buona tavola su tutti. Certo, se migliorassero anche i trasporti, non ci sarebbe più nulla da dire. Ma forse questa lieve lacuna ci può anche stare. Basti pensare al chiassoso e sporco turismo di massa che deve fronteggiare Lipari, ad un'ora di aliscafo da tutte le tasche. Che, non a caso, di vele ne ha ottenute tre e di petali per i servizi , appena due.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/9/2007

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