Finanziaria, via libera alla promulgazione

Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Sono occorse due sedute dell'Ars e una intera giornata di trattative, ma alla fine l'Ars ha approvato con il solo voto contrario del Pdl, l'ordine del giorno, sottoscritto dagli onorevoli Antonello Cracolici, Titti Bufardeci, Nicola D'Agostino e Riccarco Savona, con cui si autorizza il presidente della Regione a promulgare e pubblicare la finanziaria priva delle parti impugnate dal Commissario dello Stato. Quindi, con 45 voti a favore, uno contrario e 11 astenuti, via libera al disegno di legge con cui si rimedia in parte alle impugnative del prefetto Aronica, autorizzando, in linea con la recente sentenza della Corte costituzionale, un mutuo di 557, 4 milioni di euro, riequilibrando, di fatto il bilancio della Regione. Di tale somma, in particolare, 302 milioni saranno utilizzati per dare continuità di lavoro ai forestali, altri 22,5 saranno destinati alla manutenzione straordinaria di immobili regionali. La commissione Finanze, dopo otto ore di lavoro, aveva approvato altri due disegni di legge che, però, considerato il parere contrario delle opposizioni, saranno esaminati in aula nella seduta del 9 maggio. Con il primo si crea un fondo globale da 77 mln attraverso tagli e aumenti dei canoni; con il secondo si assegnano le somme recuperate ai diversi settori esclusi dai finanziamenti in seguito ai tagli operati dal Commissario. Finché queste due leggi non saranno pubblicate sulla Gazzetta ufficiale, pertanto, saranno bloccate diverse voci di spesa, a cominciare dagli stipendi del personale dell'Ente acquedotti siciliano. Bloccati anche i 500 mila euro destinati agli ex Pip di Palermo e i 32,7 milioni della ex tabella H, comprendente l'elenco dei contributi per enti e associazioni. Sono saltate, di fatto, tutte le somme provenienti dal cosiddetto "accantonamento negativo" di 192 milioni, considerato dal Commissario dello Stato costituzionalmente illegittimo. Per cui vengono meno, per il momento, i contributi al trasporto pubblico locale e ai collegamenti marittimi con le isole minori e i 75 mln per il Fondo per le autonomie locali (75 milioni). In proposito, comunque, l'Ars, prima che il presidente Francesco Cascio aggiornasse i lavori al 9 maggio, ha approvato un ordine del giorno, a firma degli onorevoli Lupo, Gucciardi, Apprendi, Marinello, Speziale, Cracolici, Panepinto, Oddo, Galvagno, Formica, Leontini, Bufardeci, Beninati, Mancuso e Romano, che impegna il Governo della Regione a ricercare ogni risorsa reperibile a favore degli enti locali, da destinare alle fasce più deboli della popolazione, nonché al trasporto pubblico locale e a quello marittimo. In commissione si sarebbe dovuto discutere anche un quarto disegno di legge del governo nel tentativo di recuperare, sottoponendole al vaglio della Corte costituzionale, alcune norme non in contrasto con lo Statuto siciliano, ma egualmente impugnate dal Commissario dello Stato, tra cui il fondo di garanzia da 800 milioni per il fotovoltaico, ma l'opposizione lo ha impedito. "Il governo adesso - ha commentato il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini - ha un motivo in più per tagliare la corda". Rivolto, quindi, all'assessore all'Economia Gaetano Armao, non ha esitato a definirlo "il simbolo del fallimento di questo governo". Carmelo Incardona diGrande Sud, a sua volta, ha ironicamente invitato Armao a "convincere il governatore Lombardo a rassegnare le dimissioni". Salvino Caputo (Pdl), ha paragonato Armao "all'ultimo giapponese rimasto a guardia del bidone di benzina mentre gli altri sono già andati via". "In un quadro finanziario gravissimo e con uno sforzo non comune, l'Assemblea - ha sottolineato il capogruppo del Mpa Francesco Musotto - ha dato un segnale di compattezza votando i documenti finanziari nello spirito il più costruttivo possibile. Nonostante l'abile prova di equilibrismo contabile, però, quello di oggi suona come un campanello d'allarme. Che sia chiaro a tutti che occorre cambiare registro". Secondo Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio "è stato salvaguardato il cuore della manovra.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/28/2012

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