Salina, si ai tre dissalatori

Salina, si ai tre dissalatori Salina- Un dissalatore per Comune. A Leni, vicino al serbatoio di Rinella; a Santa Marina, probabilmente nei pressi del cimitero e, a Malfa, a Scalo Galera vicino al serbatoio comunale. Si derime davanti al prefetto Francesco Alecci la querelle sulla realizzazione di tre dissalatori a Salina, finita per opposizione dei tre sindaci al Tribunale amministrativo regionale di Catania. Un ricorso motivato dal loro mancato coinvolgimento per la realizzazione di queste importanti strutture che avrebbero comunque giovato alla collettività. Alla luce di tale iniziativa l' "Agenzia regionale per i rifiuti e le acque", attraverso l'ingegnere Marcello Loria – direttore del primo servizio – ha interpellato il rappresentante del Governo nazionale. Ovviamente nella qualità di Commissario delegato dal governo per il completamento degli interventi di Protezione civile diretti a fronteggiare il contesto di criticità nel territorio eoliano. Criticità che, com'è noto, comprende anche la difficoltà dell'approvvigionamento idrico. Il dott. Alecci ha così convocato i tre primi cittadini dell'isola al Palazzo del Governo di Messina . «La realizzazione degli impianti – ha annunciato il prefetto che in questo caso opera nella qualità di commissario ai sindaci Podetti per Leni, Longhitano per Malfa e Lo Schiavo per Santa Marina Salina – è oltremodo urgente considerata la necessità di assicurare ai Comuni interessati il raggiungimento dell'autosufficienza nell'approvvigionamento idrico e di consentire la eliminazione degli ingenti costi che attualmente lo Stato sostiene per finanziare la fornitura e il trasporto di acqua potabile con navi cisterna. Si tratta, cioè, di lavori indifferibili che la collettività attende ormai da tropo tempo». I sindaci dopo l'incontro di venerdì con il prefetto hanno dato sostanzialmente il via libera all'operazione individuando le aree, ma a condizione di conoscere nel dettaglio i progetti. Perché, fino ad oggi, si sa soltanto che i tre dissalatori saranno piccoli ed ad osmosi inversa. Lo Schiavo e Podetti, comunque, non rimangono indifferenti all'allettante proposta della società tedesca "Acqua blue" che intende realizzare con capitali propri ( 20 milioni di euro) un impianto di dissalazione di nuova generazione a Lipari con l'impiego, a tempo indeterminato, di personale locale a 1.550 euro mensili. Una proposta che i tedeschi hanno fatto mesi addietro al Comune di Lipari ma che, visti i ritardi e i progetti alternativi portati avanti dall'ex commissario di governo Mariano Bruno, sono pronti a inoltrare anche ai Comuni dell'isola delle Cinque vele.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/16/2008

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