Antonio Brundu
Come ogni anno, per il 19 marzo, festività di San Giuseppe, arriva il bel tempo e la dolce stagione quale preludio della primavera. Mentre a Malfa, nella mattinata si è ripetuta l’ultra secolare tradizione popolare e religiosa della “Tavuliata” in onore del padre putativo di Gesù, a Leni, nel pomeriggio, si è svolta la processione seguita dalla concelebrazione eucaristica nella chiesa dedicata proprio a San Giuseppe, alla presenza delle autorità civili e militari e da numerosi fedeli.(Nella foto di Antonio Brundu:Leni, processione in devozione a San Giuseppe, patrono del paese). “Prima di tutto - ha detto P. Benedetto durante la sua omelia- sento il dovere di ringraziare il buon Dio per la bella giornata che ci ha concesso, permettendoci di fare la processione con il simulacro di S. Giuseppe. Vi e' stata una grande partecipazione di persone giunte anche da Malfa e Santa Marina Salina”. Nella celebrazione che si è svolta nella chiesa di S Giuseppe a Leni presieduta da P. Benedetto insieme a P. Nino, il parroco ha sottolineato la figura di San Giuseppe, come padre buono di una famiglia speciale, la famiglia di Dio, che gli è stata consegnata da Dio stesso. “San Giuseppe - ha continuato P. Benedetto - è stato un Uomo che si è messo completamente al servizio di Dio, curando la famiglia di Dio: Maria e Gesù . Poi ha fatto riferimento alla particolare giornata che si e' svolta a Roma, proprio il 19 marzo, con l’inizio del Pontificato di Papa Francesco, il Papa della Misericordia, il quale ha sottolineato come il potere deve essere basato sempre sul servizio. San Giuseppe e' stato l'uomo della misericordia, accogliendo il mistero che Dio gli ha svelato con il passare del tempo,donandogli la sua famiglia. Dio sapeva benissimo- ha continuato P. Benedetto- che San Giuseppe uomo giusto avrebbe compreso ed accolto il dono -mistero che Dio gli ha donato,mettendosi al servizio. Dio in questi giorni ha fatto anche a noi, che viviamo in un mondo apparentemente svuotato dai valori essenziali ( sia a livello personale, che come uomini e donne,come politici ed ecclesiali) , un dono sbalordendoci tutti nel darci persone sia nella politica, che nella chiesa al servizio della gente come il Papa Francesco, il quale non smette di stupirci con gesti di amore nella semplicità e nell’umiltà ."Potere come servizio" per un nuovo mondo fatto, non di potere, ma di servizio come dono. Quindi chi crede di stare bene nell’ essere in piedi faccia attenzione a non cadere. San Giuseppe, si è fidato di Dio. Il Papa Francesco serve la chiesa mettendosi completamente nelle mani di Dio, non con il potere, ma nel servizio, come sempre ha fatto prima di salire al soglio pontificio. Dono che Dio gli ha messo nelle mani. Noi oggi nella situazione che stiamo vivendo dobbiamo metterci continuamente nelle mani di Dio, affidandoci alla sua Misericordia che perdona. Siamo noi che non riusciamo a chiedere a Dio di perdonarci, sapendo che lui è sempre pronto a perdonarci perché lui è Misericordia, Amore e continuamente perdona. Voi famiglie dovrete avere fiducia in un Dio che ci ama e ci perdona sempre ed avere il coraggio di credere in un Dio Misericordioso che non ci abbandonerà mai. Siamo noi che abbandoniamo lui. Dio ci ha amato da sempre è non smetterà mai di amarci”. La celebrazione liturgica ed eucaristica è stata accompagnata, alla chitarra, dal coro dei giovani di Leni, i quali ogni domenica e nelle festività animano i riti ed i culti religiosi.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/20/2013
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