Pill(e)oline di Medicina
di Giuseppe Sippelli
Medico Pediatra alle Isole Eolie
"Dottore mio figlio non cresce: è sempre piccolo. Facciamo degli esami? Va indietro, lo porto fuori, non so più che fare, sono disperata".
Ogni mamma ha rivolto decine di volte queste domande al proprio pediatra durante i primi anni di vita del proprio bimbo. La crescita è un parametro molto importante della vita del bambino ed è giusto preoccuparsene ma solo quando ci sono motivi fondati; nella stragrande maggioranza dei casi l'allarme è ingiustificato.
La crescita è condizionata dal patrimonio genetico, dal clima, dalla localizzazione geografica, dall'ambiente in cui il bambino cresce e si sviluppa, dall'alimentazione, dai suoi rapporti sociali, dall'affetto familiare e logicamente da eventuali malattie. La crescita è un'evoluzione costante del peso e della lunghezza del corpo che segue ritmi ben definiti e coinvolge tutto l'organismo del bambino, gli organi ed apparati, la psiche, le ossa, la muscolatura, lo sviluppo neuropsicomotorio, lo stato nutrizionale, la sfera relazionale e sociale, il rapporto complesso con l'ambiente che lo circonda. Qualsiasi alterazione di questo equilibrio comporta rallentatamento o arresto della crescita.
La prima tappa dello sviluppo di una nuova vita è il concepimento nell'utero materno. Durante i nove mesi di gestazione il feto viene nutrito esclusivamente dal sangue materno che irrora la placenta. Alla nascita del bambino con la brusca interruzione del cordone ombelicale il "neonato" è un individuo vero e proprio che cresce e si sviluppa autonomamente. Il patrimonio genetico ereditato dai genitori è un fattore determinante della crescita del bambino: imprime l'impronta che la sua crescita avrà e non è modificabile. I fattori ambientali agiscono sui geni influenzando la crescita. La crescita del bambino è un equilibrio che viene monitorato da noi pediatri attraverso "tabelle percentili" redatte su base statistica.
Nel neonato e nei primi anni di vita il costante controllo del peso e della lunghezza è fondamentale e fattori gravi che possono rallentere o arrestare la crescita sono vari: intolleranza al latte, malattie metaboliche, malattie infettive trasmesse dalla madre (aids o citomegalovirus o epatite B), sindrome di Down, malattie congenite, carenza di ormone della crescita, stenósi del piloro, cardiopatie, fibrosi cistica. Fattori più frequenti, transitori reversibili e meno gravi sono: gastroenteriti tossiche con disidratazione, infezioni respiratorie, anemie del lattante, dentizione, ipocalcemia, otiti, reazioni post-vaccinali, infezioni alle vie urinarie. Il monitoraggio continuo e periodico della crescita del bambino da parte del pediatra che lo ha "SEMPRE" seguito consente un'immediata valutazione di qualsiasi alterazione della normale crescita. Egli riesce a "VEDERE" e percepire lo sviluppo del bambino e dirvi se è normale rallentato o fermo. Anche nel bambino sano senza alcun problema la crescita puó subire rallentamenti transitori avere alti e bassi.
Il ciclo biologico del nostro organismo è molto complesso; il bambino che cresce e si sviluppa per diventare adulto è una macchina meravigliosa in evoluzione continua fisica e psichica e più si evolve più è complessa. Le profonde modificazioni che accompagnano la fine dell'infanzia, l'inizio della pubertà e poi il cammino verso l'età adulta vera e propria fanno parte del meraviglioso cammino della vita umana che inizia con l'unione di due cellule e termina dopo circa venti anni con un individuo maturo.
Per una sana completa e serena crescita dei propri bambini dico ai genitori di fare sempre controllare la crescita al pediatra che lo segue, usare qualche merendina, videogioco, baby-sitter o cellulare in meno e passare molto tempo in più con loro nell'affetto, nell' unità familiare, all'aria aperta. La migliore vitamina della crescita è l'amore.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/7/2013
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