Lipari- Primo grosso incendio stagionale a Lipari e nelle Eolie, proprio nel giorno in cui il Sindaco Mariano Bruno ha disposto in un'ordinanza di nove punti, come devono comportarsi i suoi amministrati anche per le operazioni di pulizia dei terreni. Molti dei quali, va premesso, nelle campagne dell'isola risultano abbandonati. Il rogo di ieri, probabilmente doloso, sviluppatosi intorno alle 15,00, ha divorato con il passare delle ore fino a tarda sera, diversi ettari di rigogliosa macchia mediterranea partendo dalla zona di San Calogero e attraversando le località di Cicirata e Castellaro. Si è rischiato grosso, in particolare, a San Calogero, nella parte soprastante lo stabilimento termale, chiuso da trent'anni e sede del tholos miceneo per le saune termali, più antico del Mediterraneo. Sul posto sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco con i loro mezzi precari e la squadra anticendio della Forestale, ancora in attesa di potenziamento. Gli addetti ai lavori hanno fatto il possibile e per certi versi sono andati anche oltre quelle che sono le loro attuali capacità di fronte ad un vero e proprio " inferno" alimentato dal vento di Maestrale in punti difficilmente raggiungibili. Le lingue di fuoco hanno minacciato anche diversi capannoni liberati precauzionalmente dalla presenza di materiale infiammabile, e abitazioni dove si sono dati da fare anche i volontari tracciando le classiche linee tagliafuoco. Da Lamezia Terme si sono, inevitabilmente, alzati in volo due Canadair che fino all'arrivo del buio hanno effettuato lanci di acqua di mare a ripetizione per domare le fiamme. Piromani, nuovamente, in azione, dunque. Il Sindaco ha disposto che i responsabili dei roghi saranno perseguiti civilmente per il risarcimento dei danni oltre che penalmente. Ma alle Eolie, l'hanno fatta sempre franca.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/6/2007
dalla nostra Daniela Bruzzone
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