Debiti fuori bilancio "buoni e cattivi"

Debiti fuori bilancio "buoni e cattivi" Da "Voi chiedete , l'Amministrazione risponde" del portavoce del sindaco, Michele Giacomantonio: Ho letto una serie di dichiarazioni scandalizzate sui debiti di bilancio in discussione ieri ed oggi in Consiglio comunale e la cosa sinceramente mi sorprende. Si tratta veramente di debiti eccessivi, assurdi. Incredibili, inverosimili? C’è spreco di denaro pubblico? Si può parlare di incapacità a gestire i fondi pubblici dei cittadini. Innanzitutto che cos’è un debito fuori bilancio? Si tratta di una obbligazione verso terzi per il pagamento di una determinata somma di denaro assunta in violazione delle norme contabili degli enti locali e quindi fuori degli stanziamenti previsti nei bilanci di previsione. Quindi debiti contratti senza deliberazione o oltre il limite di spesa autorizzato. E’ vero che i debiti fuori bilancio non solo espongono l'ente che li contrae a controversie legali ma sconvolgono gli equilibri di bilancio togliendo di fatto significatività e valore alle stesse scritture contabili che possono anche arrivare a evidenziare avanzi di amministrazione di fatto inesistenti o, al contrario, occultare disavanzi sommersi. Però è anche vero che non sempre è possibile evitare un debito fuori bilancio. Se si guarda con attenzione l’elenco arrivato recentemente in Consiglio Comunale vediamo debiti nati da spese processuali di dipendenti comunali, da sentenze passate in giudicato, da parcelle di avvocati, da atti esecutivi o di precetto. Se un dipendente comunale è chiamato in giudizio per la propria attività e risulta che non ha responsabilità per ciò che gli viene contestato, è giusto che debba subire danno da questo procedimento e che le spese giudiziarie ( avvocato, ecc.), se non disposto altrimenti, gli venga rimborsato dal Comune. Certo in bilancio ci sarà una voce per spese giudiziarie di amministratori e dipendenti ma qualche volta il tetto può essere sforato e si crea così un debito fuori bilancio. Così si crea spesso un debito fuori bilancio quando il Comune dà un incarico ad un avvocato per difenderlo in una controversia civile, penale o amministrativa. Al momento dell’incarico è difficile stabilire quale sarà l’onorario dell’avvocato perché bisogna vedere come si sviluppa il procedimento. Per cui al momento dell’incarico si stanzia una cifra simbolica (ai miei tempi era un milione di lire, se ricordo bene) e quando arriverà la parcella finale siccome sarà certamente più elevata della cifra stanziata si crea un debito fuori bilancio. Poi ci sono le emergenze (una alluvione, una frana, ecc.) per cui l’Amministrazione deve intervenire tempestivamente attraverso ordinanza del Sindaco a prescindere se ci siano o non ci siano stanziate in bilancio somme necessarie all’intervento che è necessitato. Anche in questo caso spesso si crea un debito fuori bilancio e le ditte che hanno fatto l’intervento in emergenza spesso devono farsi riconoscere il credito dal giudice con sentenza ed è il caso di debiti fuori bilancio con sentenze passate in giudicato. L'articolo 194 del Testo Unico degli Enti locali stabilisce, in sostanza, che è legittimo sanare i debiti fuori bilancio purché l'ente che li ha contratti ne abbia tratto una qualche utilità o arricchimento. Semplificando, si può dunque parlare di debiti fuori bilancio “buoni” e di debiti fuori bilancio “cattivi”. Quelli buoni sono quelli accumulati da un Comune per finanziare opere o servizi di pubblica utilità. Quelli cattivi sono quelli che vengono a crearsi in seguito a una gestione finanziaria inadeguata protrattasi nel tempo. Si richiama l'attenzione sul fatto che la deliberazione consiliare di riconoscimento dei debiti fuori bilancio deve fornire la concreta prova dell'utilità, congiunta all'arricchimento per l'ente. I due requisiti devono coesistere, cioè il debito fuori bilancio deve essere conseguente a spese effettuate per funzioni di competenza dell’ente, fatto che individua l’utilità, e deve essere derivato all’ente un arricchimento cioè una utilità. La sentenza del giudice libera il consigliere comunale dall’obbligo di verificare se esiste questa utilità e questo arricchimento perché si suppone che la verifica sia stata fatta dal giudice nel corso del procedimento.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/23/2013

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