La pellicola usurata, le immagini che si inceppano, il fruscio costante che, talvolta, rende sgradevole l’ascolto. E poi gli occhi azzurri della Bergman, l’accento marcato di Mario Vitale e le splendide spiagge di Scari e Ficogrande. Un classico del neorealismo diretto da Roberto Rossellini e proiettato nelle sale italiane nell’autunno del 1950. Tutto questo è Stromboli terra di Dio, girato interamente sull’isola di Stromboli.
Il film non riscosse il meritato successo, ma riuscì, tuttavia, a risvegliare l’interesse per le isole Eolie. Nel corso degli anni, infatti, l’arcipelago è stato meta di numerosi registi più o meno celebri, fino a diventare una vera e propria icona del cinema italiano. Cionondimeno la bellezza paesaggistica delle sette isole non è stata ritratta soltanto dal grande schermo, ma anche e soprattutto da un ampio ventaglio di cortometraggi, reportage e documentari. Una produzione, per così dire, minore che ha il merito di cogliere gli aspetti più autentici della storia dell’arcipelago.
Nasce così, nel 2009, il Museo del cinema di Stromboli, il cui obiettivo è appunto quello di preservare ogni documento audiovisivo, compreso quello amatoriale, che possa restituire agli isolani la propria storia. Un carosello di immagini, edite e inedite, che contribuisce a valorizzare il patrimonio culturale delle Eolie. Nel 2013, dopo quattro anni di ricerche, il Museo del cinema apre la sua prima sala espositiva presso l’Istituto Scolastico Comprensivo Salina.
La collaborazione con l’istituzione scolastica ha consentito al Museo di lanciare diversi progetti educativi, rivolti agli studenti delle scuole eoliane. Laboratori didattici volti all’apprendimento dei cosiddetti “mestieri del cinema”, premiati persino a livello nazionale. Una vera e propria opportunità per le giovani generazioni che hanno quasi l’obbligo morale di riscoprire e ampliare la memoria visiva della propria terra. Sul sito del museo è, inoltre, disponibile una cineteca digitale che consente di visionare alcuni dei filmati più significativi. Questa iniziativa, certamente encomiabile, offre la possibilità di assaporare brandelli di memoria isolana. I filmati, disposti cronologicamente, documentano momenti salienti del passato fino ad arrivare ai giorni nostri, con la rubrica “I bambini raccontano”. Brevi animazioni, ricche di idee e colori, che confermano ulteriormente l’interesse del Museo nei confronti dei più piccoli.
Di Deborah Tagliarini
Data notizia: 2/14/2014
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