Il “Filippino”, a dispetto di un nome che potrebbe alludere a esotici sapori di Manila, è uno storico ristorante di Lipari che da oltre 104 anni, delizia il palato dei suoi ospiti.
Abbiamo intervistato Antonio Bernardi jr il quale ci narra la storia della propria famiglia e del ristorante, oggi di fama internazionale, concepito dalla volontà del suo avo Filippo Bernardi nel lontano 1910. Quel “Filippino”, mercante di stoffe di passaggio a Lipari durante un viaggio d’affari, che, ammaliato dall’isola, decise di imprimere un nuovo corso alla propria vita.
Egli, lasciate le natie Marche, mise su, assieme alla moglie Luisa, un modesto esercizio di osteria con mescita di vini locali, nei pressi di uno spiazzo erboso, conquistando immediatamente la gente del posto e guadagnandosi il vezzeggiativo che, in seguito, ispirò il nome del locale.
Anni dopo, il figlio del vecchio Filippino, dopo aver cercato di sottrarsi in tutti i modi al proprio destino fu costretto a cedervi, lasciandosi sedurre dalle succulente ispirazioni offerte dai prodotti tipici delle isole Eolie. Elaborò sapientemente le storiche pietanze che ancora oggi figurano tra i piatti storici del menù. Fu proprio lui che riuscì a rendere il ristorante amabile rifugio e lieve diletto dei tanti protagonisti della politica nazionale che a quell’epoca erano costretti al confino sull’isola. Pare che fosse spesso ospite tra i tanti anche Edda Ciano. Oggi il sogno di un mercante di stoffe nel primo novecento si è tradotto in un raro e prezioso tesoro, custodito e tramandato ai due pronipoti: i cugini Filippo e Antonio Bernardi Jr.
I due giovani, cresciuti sin da piccoli respirando la passione per la cucina e la meticolosa attenzione alla ricerca dei prodotti migliori offerti dalle isole, con orgoglio e determinazione continuano a impreziosire il dono tramandato dai nonni, entrambi coniugando l’estrosa creatività dell’uno con la razionale capacità organizzativa dell’altro.
Cortese sin dal primo contatto, Antonio Bernardi Jr non si sottrae alle nostre domande.
Dai primi anni 50 a oggi, il turismo di massa, le crociere VIP e l'inarrestabile ascesa delle Isole Eolie contribuiscono ad accrescere la fama internazionale del vostro ristorante. Come sono cambiati i gusti e le richieste dei vostri clienti?
La nostra cucina si è evoluta secondo le esigenze dei nostri clienti e le emozioni che giorno dopo giorno ci hanno trasmesso. Sfruttiamo la qualità delle materie prime locali. La cucina è gusto e, come saprà, il gusto è personale. Basta trovare una formula che accomuni tutti.
Abbiamo letto che spesso siete invitati a importanti eventi gastronomici lontano da Lipari. Che cosa mettete in valigia per diffondere le peculiarità e l'unicità della vostra cucina?
Portiamo sempre quelle che amo definire le nostre tre A:
ACCOGLIENZA – ASCOLTO – ATTENZIONE.
Il vostro menu nasce dalla sapiente ricerca degli ingredienti migliori offerti dal mare e dalla vostra terra, avete dei piatti storici che non possono mancare?
La tipicità di alcuni ingredienti propri delle isole, capperi, olive, cucunci oltre che la peculiarità del prodotto base: il pesce sia esso da trancio, in zuppa o alla brace, collocano la cucina eoliana in un ambiente essenzialmente marinaro senza perdere di vista la tradizione mediterranea. Nel nostro menu non possono mancare i piatti della storia del “Filippino”: I maccheroni alla Filippino, il risotto al nero di seppia con calamaretti, i bocconcini di pesce spada o l’aguglia imperiale al sale e all‘erba cipollina. .
Come immagina il suo ristorante nei prossimi cinquanta anni? Che cosa vorrebbe che rimanesse per sempre a caratterizzare la vostra storia futura?
Immagino un ristorante certamente moderno ed evoluto ma che rechi per sempre quelle tre A che hanno da sempre conquistato i cuori dei nostri clienti.
Se le chiedessi di mostrare idealmente Lipari a chi non ha mai visitato le isole EOLIE, lo farebbe descrivendomi tre elementi tra cui un profumo, un sapore e un colore?
Le isole EOLIE sono un patrimonio di storia cultura, sapori e paesaggi, tutto da scoprire, per questo motivo attraverso un progetto condiviso con Davide Guglielmino promuoviamo le isole sul sito www.eolieexperience.it.
Le isole hanno il profumo dell’acqua sulfurea, il colore verde azzurro del nostro mare e il sapore del nostro gamberetto di nassa appena pescato che frizza dando brio al nostro palato.
Prima di salutarlo chiediamo ad Antonio di regalarci una ricetta dal menu del “Filippino” e con grande generosità e nostra immensa gioia ci riserva uno dei piatti storici, niente meno che la famosissima:
Di Livia Perricone
“Zuppetta del nonno Filippino”
Ingredienti per 4 persone:
• Un litro e mezzo di brodetto di pesce ristretto (preparato con gli scarti dello scorfano);
• n. 2 cucchiai di mirepoix di pomodorino;
• N. 1 cucchiaino di basilico tritato;
• N. 1 cucchiaino di prezzemolo tritato;
• N. 2 cucchiai di olio extravergine di oliva;
• N. 4 filetti di scorfano gr. 400 già spinato e tagliato a quadrucci;
• gr. 150 di fettuccine fresche tagliate a quadrucci;
• 1 pizzico di peperoncino macinato secco;
• Sale e pepe quanto basta
Procedimento:
Portate a ebollizione il brodetto, quindi aggiungete: il pomodorino, le fettuccine, lo scorfano, il prezzemolo, il basilico e il peperoncino.
Aggiustare di sale e pepe.
Portate a cottura e quando la pasta è cotta aggiungete l’olio e servite ben caldo.
Data notizia: 2/25/2014
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!