Le Isole Eolie, con i loro 117 chilometri quadrati di superficie, raccontano e custodiscono una storia millenaria. Fin dall’antichità Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Stromboli, Alicudi e Filicudi sono state protagoniste di racconti mitologici: l’Arcipelago Eoliano è la terra del mito. Si narra che lì Ulisse, stanco del suo infinito peregrinare, abbia invocato una tregua e si sia rifugiato da Eolo, il Dio dei Venti, presso un’isola “cui tutta un muro d’infrangibil rame – e una liscia circonda eccelsa rupe”. In una visione davvero omerica, si parla di un mondo dimenticato rievocato da massi grigi monumentali. Un mondo in cui le pietre vengono mosse dalla furia dei vulcani, le pareti a picco colano a strapiombo sul mare ruggente e le caverne nascoste e misteriose sono popolate da mostri. “Lipari aspra dai sassi fumanti”, così, invece, ha parlato Virgilio delle Isole Eolie. Questo Arcipelago, in passato e ai giorni nostri, si trasforma quasi in un ossimoro: da un lato le ombre del mito e dell’imponenza dei vulcani, dall’altro la luce degli immensi spazi mediterranei. Le Eolie sono considerate la casa delle divinità Eolo e Vulcano. Vi è, inoltre, una leggenda secondo cui le anime dei morti passano accanto all’Arcipelago, nel corso del loro viaggio senza ritorno verso l’aldilà: lo fanno per poter godere della bellezza della natura, per un’ultima volta, mentre in sottofondo si alza dalle acque e tra gli scogli la voce incantatrice delle Sirene.
di Francesca Zampaglione
Data notizia: 11/20/2015
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