LIPARI- Sono trascorsi esattamente 124 anni. Era un altro mondo quello, ma le cronache del tempo sembrano vivide. Il 3 marzo 1892 a seguito di una decisione del direttore della colonia dei confinati coatti, Monachesi, si verificò un gravissimo fatto di sangue, una strage.
La cronaca più estesa degli avvenimenti è narrata dal coatto politico, il socialista Ettore Croce: “Anche per i preposti all’ordine pubblico la vita a Lipari si presentava assai dura in quanto ogni rilassatezza nella sorveglianza dava luogo a delle sommosse difficili ad essere represse senza l’uso della forza. Questo continuo stato di allarme aveva determinato un accentuato nervosismo nel carattere di ciascuno. La tensione portò ad un grave episodio verificatosi il 3 marzo 1892, episodio che destò negli isolani una grande impressione mista a raccapriccio. Erano state concesse in quel periodo ai coatti solo quattro ore di libertà giornaliera al mattino, per cui essi ritennero di ravvisare che la ragione del provvedimento fosse quella di tenerli al Castello dopo la distribuzione del sussidio onde costringerli a spendere il sussidio ricevuto solo in una cantina colà esistente e che ritenevano godesse la protezione delle autorità della colonia. Fu per tale causale che un giorno la quasi totalità dei coatti si riunì nella zona di Marina Corta ed alla tromba suonata in ora straordinaria per la ritirata a passo di corsa, non fu dato il dovuto ascolto…
Fonte: “La Lunga notte di Lipari” di Giuseppe La Greca
di Rosa Maria Ciulla
Data notizia: 3/3/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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