Si sta tenendo in questi giorni sull’isola di Lipari l’International Obsidian Conference , un incontro internazionale organizzato in collaborazione tra l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’ldentità Siciliana, la Sas- Società for Archeological Science e l’IAOS – International Association for Obsidian Studies.
L’ossidiana, la cui formazione è dovuta al rapidissimo raffreddamento della lava, è un particolarissimo vetro nero di origine vulcanica che interessa da sempre tante tipologie di studiosi, dagli archeologi agli storici, dai geologi e agli operatori dei beni culturali.
Oltre 60 partecipanti da più di quindici paesi nel mondo si sono dati appuntamento al Museo Archeologico “Museo Bernabò Brea” di Lipari per discutere di una serie di temi legati agli studi dell’ossidiana e delle sue più ampie implicazioni in tutto il mondo in tanti campi, tra cui l'archeologia, la geologia, archeometria, e l'antropologia.
Tra i molti relatori, tre sono di particolare rilievo: Akira Ono (Centro di Obsidian e Studi litici, Meiji University, Tokyo, Giappone) esaminerà l’impatto di studi sorgente di ossidiana sull'archeologia e fornirà una testimonianza dalle isole giapponesi; Michael D. Glascock (Archeometria Laboratory, Research Reactor Research Center, University of Missouri, Columbia, MO, USA) parlerà dei metodi analitici e approcci nell’ambito della ricerca archeologica, e Clive Oppenheimer (Dipartimento di Geografia, Università di Cambridge, Cambridge, UK) che sposterà l’attenzione sulla storia eruttiva e sullo sfruttamento umano del vulcano Nabro, in Eritrea.
Per l’ultimo giorno è prevista un’escursione organizzata alle fonti di ossidiana di Lipari. L’ossidiana può essere trovata lungo la spiaggia di Canneto, fino ad Acquacalda sulla costa settentrionale, così come in alcune località dell'entroterra (Gabellotto Gorge, Canneto Dentro).
di Rosa Maria Ciulla
Data notizia: 6/2/2016
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