Segni, Alfabeti, Scritture. è la seconda mostra di cui ci occupiamo. In questa esposizione che va ad arricchire quella permanente, viene studiato il rapporto tra arti visive e scrittura, un legame che ha attraversato la storia dell’arte dell’ultimo secolo, a partire dalle avanguardie storiche, con i collages dei cubisti, le parole in libertà dei futuristi, le opere dadaiste, la pop art, la poesia visiva degli anni Settanta, fino all’arte concettuale del secondo Novecento.
Attraverso una selezione di opere non figurative - in cui la scrittura può essere intesa sia in senso puramente gestuale e calligrafico, sia in senso concettuale, dove lettere e parole entrano a far parte di giochi linguistici e compositivi - la mostra propone varie declinazioni di questo rapporto in base alla scelta di alcuni maestri della collezione permanente del Museo, che comprende, opere datate a partire dagli anni ’60 fino ad oggi.
Avviene così che lettere e parole possono diventare pura immagine, elementi compositivi indipendenti dal significato, e che, viceversa, l’immagine creata dai segni impressi dall’artista sulla superficie dell’opera possa diventare a sua volta scrittura. L’opera più antica in esposizione è Superficie 572, del 1955, di Giuseppe Capogrossi. Fino al 2 ottobre.
di Daniela Bruzzone
Data notizia: 8/30/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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