La Niccolai non poteva non soffermarsi sulla poeticissima isola di Lipari e proprio di questa racconta:
“La bianca chiesetta delle anime del purgatorio costruita su un isolotto di fronte alla Marina Corta di Lipari, sembra circondata solo da barche e non da esseri umani. Come se la si potesse raggiungere solo via mare, e lei si fosse proiettata in avanti per accoglierle al più presto, a braccia aperte, i reduci dalla paura dell’inferno.
Ecco, io non so che in questi ultimi sessant’anni sia stata trovata acqua nelle isole, ma certo, quei lunghissimi tubi messi ad asciugare sulla lunga scalinata che porta alla chiesa, tra un viaggio e l’altro della nave cisterna - che provvedeva al rifornimento di acqua dolce per gli abitanti – nella loro accurata disposizione, possibile solo grazie al lavoro di molti, dimostra la cura, la gratitudine degli abitanti per quell’aiuto dalla terra ferma del quale non avrebbero potuto fare a meno”.
Sono sicuramente ricordi indelebili, quelli della Niccolai, che ha scrutato le sette sorelle con il suo obiettivo in tempi remoti, quasi accarezzandole....
Data notizia: 11/15/2016
dalla nostra Daniela Bruzzone
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