Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari- Partita, a livello sperimentale, tra lo scetticismo dei più a cavallo di ferragosto prosegue con discreti risultati la raccolta differenziata nelle Eolie. In soli due mesi le cinque ditte locali hanno recuperato tra l'8 e il 9 % della spazzatura prodotta nell'arcipelago. Un risultato significativo se si considera che l'obiettivo annuale da raggiungere, indicato dalla Regione, è del 30%. Dopo la carta e la plastica, con viaggi settimanali nei centri di recupero del catanese, ieri ha lasciato Lipari anche il primo consistente quantitativo di vetro recuperato negli ultimi mesi, ben 600 quintali, contenuto in quattro cassoni da 30 metri cubi. Nell'area di trasferenza e stoccaggio della Eolie Multiservizi, a Canneto Dentro, è giunto un tir che ha caricato il vetro e lo ha trasportato in un centro di Termini Imerese segnalato dal Co.Re.Ve. il Consorzio Nazionale per il Recupero del Vetro che riconoscerà all'Ato Me5 un corrispettivo in base alla purezza del materiale raccolto. Gli eoliani, aiutati dai turisti che soprattutto ad agosto hanno affollato le isole, si stanno, insomma, dimostrando sensibili verso l'ambiente ma anche verso la tutela delle loro tasche. In tanti hanno infatti recepito il concetto del "minor conferimento in discarica = più risparmio". Un allenamento alla separazione dei rifiuti che tornerà utile soprattutto qualora dal prossimo anno si decidesse di lasciare la Tarsu per passare alla tariffa, caratterizzata da quella parte variabile dell'importo da pagare che dipende strettamente da quanto e come si differenzia. Ma chi dovrà eventualmente gestire queste operazioni ancora non è dato sapersi. Frattanto la gara d'appalto per la gestione integrata dei rifiuti è stata affidata in via provvisoria alla seconda Ati classificata, la Multiecoplast, Onofaro e Pizzo di Messina. Il servizio dovrebbe costare al comune di Lipari 1 milione 918 mila euro ma com'è noto oltre a mancare la copertura finanziaria si resta in attesa del pronunciamento del Tar di Catania sull'esclusione della prima classificata. E le ditte locali che, frattanto, auspicano una gestione del servizio in house, sono in fermento.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/17/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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