La Federmar – Cisal si vede costretta a dichiarare un ulteriore sciopero del personale degli aliscafi, in aggiunta a quelli effettuati in precedenza, constatando che non è possibile raggiungere un accordo con la società in merito alla vertenza sull’idoneità degli alloggi messi a disposizione dello stesso personale che per motivi di servizio pernotta fuori dalla propria residenza. E’ quanto sostiene in una nota il segretario provinciale, Gesualdo Accardi. “La vertenza è incentrata sul fatto di reperire una soluzione migliore rispetto allo stato di vera e propria promiscuità in cui si trovano gli ambienti in questione; non si tratta di una velleità collettiva – dichiara Accardi- ma di puro e semplice rispetto di se stessi.Non vogliamo soluzioni che incidano sui costi, ma soltanto che vengano reperiti alloggi rispondenti ai normali bisogni di igiene individuale e riservatezza personale.Il rifiuto della Siremar non ha un senso se non visto quale atto dimostrativo di un potere riconosciuto in quanto discriminatorio, e la sua potenza si esprime con maggiore vigore con atti e atteggiamenti finalizzati ad annullare richieste antagoniste che per essere tali si permettono di mettere in discussione l’apparato che sorregge lo stesso potere.Forse è la paura della consequenzialità che potrebbe scaturire- prosegue Accardi- nell’aprire una trattativa con la Federmar – Cisal; l’intera categoria potrebbe prendere esempio e iniziare un nuovo percorso, verificato che da molto tempo non vengono poste su un tavolo aperto trattative inerenti a problematiche di comune interesse. Se non fosse così, non ha senso la posizione assunta dalla Direzione Aziendale che con il suo operato palesa una dimensione non rispondente ad un argomento che avrebbe potuto trovare equa soluzione prima ancora di nascere. Una Società, una Azienda, che non contratta si snatura e diviene un’altra cosa, mentre il Sindacato che non contratta assume la funzione di agenzia. Contrattare per noi significa – sottolinea in conclusione il segretario provinciale- assumere posizioni e responsabilità sia verso i lavoratori e le loro famiglie, sia verso la Società e che tutto avvenga nella più vasta trasparenza.E’ tempo di cambiamenti e le modifiche saranno inevitabili. Intanto le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno confermato lo sciopero di tutti i lavoratori del gruppo Tirrenia per il prossimo 20 novembre. A preoccupare la situazione ormai ben nota legata al mancato stanziamento delle risorse finanziarie per assicurare tutti i collegamenti e la continuità territoriale nelle isole minori, la scadenza non rispettata del 25 ottobre scorso per la presentazione da parte delle Regioni dell’opzione per il trasferimento a titolo gratuito delle rispettive società regionali; l’assenza della sottoscrizione della nuova convenzione Stato- Impresa con il prolungamento dal 2008 al 2012/2014 e il ritardo da parte del Governo nell’approvazione del piano industriale.
, a cura di Tiziana Medda
Data notizia: 11/6/2008
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