Domiciliari per Stramandino

Domiciliari per Stramandino Lipari- I giudici del Tribunale del riesame di Messina hanno revocato la disposizione della misura cautelare in carcere ad Alfonso Stramandino, 36 anni di Lipari, concedendogli la misura coercitiva, meno afflittiva, degli arresti domiciliari. L'uomo, condannato nel processo per direttissima, con rito abbreviato, a due anni e sei mesi per aver tagliato intorno alle 4,00 del mattino di lunedì 20 agosto scorso i cavi di ormeggio della nave Altair di Diego Della Valle con a bordo il ministro della giustizia Clemente Mastella, usando resistenza a pubblici ufficiali e ferendo un Carabiniere, già da ieri sera si trova nella sua abitazione di via Zinzolo. Stramandino è stato difeso dagli avvocati Gaetano Orto e Luca Frontino che avevano presentato ricorso contro la convalida della custodia cautelare in carcere disposta dal giudice monocratico del sezione distaccata di Lipari del Tribunale di Barcellona, Gianluca Grasso. Una vicenda che, come si ricorderà, ha fatto il giro d'Italia scatenando anche delle polemiche a livello politico sui velocissimi tempi della giustizia per i cosidetti cittadini di serie A. Stramandino, adirato, per una deroga concessa dalla Capitaneria che permetteva al panfilo di Della Valle l'attracco in una zona del porto di Sottomonastero interdetta alle imbarcazioni private, aveva tagliato con un coltello, sotto lo sguardo incredulo di un marittimo filippino, le cime di ormeggio della navetta di 65 metri sulla quale tutti a quell'ora dormivano. Compreso il ministro Mastella, informato dell'accaduto alle 8,00 in punto dal comandante della stazione dei carabinieri di Lipari, Francesco Villari. Un gesto annunciato quello di Stramandino che, tra l'altro, nelle settimane precedenti si era incatenato al cancello del Municipio per la mancata concessione regionale di un pontile galleggiante a Filicudi. Intorno alle 3,00 di quella stessa notte si era infatti recato al Circomare Lipari per protestare con i militari sulla deroga concessa al panfilo ormeggiato in una zona del porto vietata alle imbarcazioni private. A proposito dell'Altair, nel porto di Sottomonastero ci sono ancora le tracce del suo attracco: la bitta scardinata, durante le manovre è rimasta in " bella vista" nella banchina.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 9/8/2007

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